Pur avendo un sistema di crittografia on-device per proteggere i dati degli utenti, e pur essendo questo uno degli elementi che ha contraddistinto l’azienda per anni, il CEO di BlackBerry John Chen ha accusato Apple di mettere l’azienda “al di sopra del bene più grande che è la sicurezza pubblica”.
Durante il suo intervento al BlackBerry Security System, Chen ha accusato Tim Cook di pensare troppo al bene individuale della sua azienda:
Uno dei nostri concorrenti, quello che noi definiamo ‘l’altra società di frutta’, ha un atteggiamento menefreghista nei confronti del bene comune e della sicurezza pubblica. Quell’azienda non sta facendo nulla per aiutare le persone in un periodo così particolare. Ho trovato questi comportanti sconfortanti come cittadino. Penso che BlackBerry, come qualsiasi altra azienda, dovrebbe avere una responsabilità civile fondamentale. Se il mondo è in pericolo, dovremmo essere in grado di dare una mano.
Chen è poi entrato nel particolare, tra lo stupore delle persone presenti (considerando il fatto che BlackBerry ha sempre fatto evuole continuare a fare della sicurezza dei dati il suo punto forte):
Le linee guida che dobiamo adottare devono adattari alla legge. Ci può essere un mandato di comparizione per alcuni dati. Se l’azienda ha quei dati, allora dovrebbe fornirli agli inquirenti. Bisogna che il governo degli Stati Uniti proponga una norma per chiarire questa situazione ed evitare spiecievoli incovenienti in futuro.
Già in passato, Chen aveva condannato i comportamenti di Apple, soprattutto dopo il rifiuto di fornire assistenza nel caso “San Bernardino”.
Contrariamente a quanto afferma il CEO di BlackBerry, però, Apple ha rispettato migliaia di mandati di perquisizione relativi ai dati dei clienti e ha sempre fornito tutta l’assistenza necessaria, quando quei dati erano in possesso dell’azienda. In alcuni casi, però, questi dati non potevano essere prelevati se non tramite Backdoor, ed è a quel punto che sono sorte le varie questioni su sicurezza e privacy.