Dopo più di un anno abbiamo ormai capito che, tra le tante cose positive, uno dei pregi dell’AppStore è sicuramente il prezzo contenuto della maggior parte delle applicazioni, con giochi e programmi venduti a molto meno rispetto a quanto non lo siano su altre piattaforme.
Questa tendenza, però, sta diventando un problema, sia per gli sviluppatori AppStore, che ormai sono quasi costretti a mantenere prezzi bassi anche per giochi di un certo livello proprio per non essere tacciati come “esagerati”, sia per gli sviluppatori di altre piattaforme, che comunque per il momento resistono e mantengono prezzi più alti per le stesse applicazioni presenti su AppStore.
Questo è dovuto principalmente all’enorme concorrenza che esiste nel circuito creato da Apple, che costringe gli sviluppatori a mantenere prezzi relativamente bassi (logicamente ci sono delle eccezioni, ma in generale le cose stanno così…).
Guardate la tabella basso, che mette a confronto gli stessi titoli presenti su diverse piattaforme:
Si evince come le applicazioni per iPhone costino molto meno. Esempio emblematico CoPilot: per WM costa 200$, per iPhone 35$
Certo, c’è anche da dire che gli sviluppatori possono mantenere prezzi più bassi perchè, proprio grazie al sistema ideato da Apple, non si hanno spese per pubblicare un’applicazione (se non i 99$ iniziali) o per trovare i canali adatti per pubblicizzarla: una volta pubblicata è istantaneamente acccessibile da milioni di utenti!
A contribuire al mantenimento di prezzi bassi ci pensa anche la Top10: in media scalano tale classifica applicazioni che costano non più di 79 centesimi, ed entrare nella Top10 significa maggiore visibilità, tale da giustificare un prezzo magari più contenuto a favore di vendite maggiori.
Insomma, AppStore ha inaugurato un nuovo sistema economico per le applicazioni: riuscirà questo sistema a superare i confini Apple e raggiungere anche le altre piattaforme?