Il mercato delle app è ancora vivo, lo dimostrano i dati!

Nelle ultime settimane, alcuni importanti portali tech hanno discusso del mercato delle app mobile, affermando che il boom è ormai finito e che il futuro sarà incentrato sui bot nelle app di messaggistica, sugli assistenti vocali e su altre novità in fase di progettazione. Come fatto notare da AppleInsider, però, ad un’analisi più attenta probabilmente le cose non stanno proprio così.

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Tutto è partito da un articolo pubblicato da Peter Kafka su Recode, secondo cui negli ultimi mesi il numero di nuovi download di applicazioni mobile è calato drasticamente. Il punto cardine di questa analisi parte dal presupposto che app come Messenger e Facebook sono state scaricate molto di meno nel 2016. Il problema di questa analisi è che queste app, proprio perchè tra le più note presenti su App Store, sono tra le prime ad essere scaricate dai nuovi utenti ed è quindi normale che ci sia un rallentamento ad anni dalla loro pubblicazione e dopo il boom degli ultimi 24 mesi. Secondo Kafka, avere successo in un mercato saturo come quello delle app richiede non soltanto la realizzazione di titoli interessanti e ben fatti, ma anche tanta tanta fortuna.

Naturalmente, questo presupposto vale per qualsiasi settore. Vale per i siti web, vale per i vestiti, vale per qualsiasi prodotto entri sul mercato. Si chiama concorrenza. E’ vero, su App Store ci sono sempre più titoli ed è difficile farsi notare, ma lo stesso vale per qualsiasi azienda voglia entrare in un qualsiasi tipo di mercato, digitale o fisico. Diventa quindi sempre più importante fare promozione e investire in pubblicità, partendo chiaramente da un buon prodotto. Ci sono poi le eccezioni come Pokèmon Go, ma questo è un discorso a parte di cui abbiamo già parlato abbondantemente su questo blog.

E’ chiaro che fino ad un paio di anni fa era molto più semplice farsi notare sullo store e guadagnare dalle applicazioni sviluppate, ma da qui a dire che il mercato delle app “è morto” ce ne passa. La strategia è semplice e vale per qualsiasi settore: se si crea un prodotto, bisogna investire in promozione, iniziare a venderlo e continuare a svilupparlo e migliorarlo nel tempo. Se non si seguono queste regole basarli, un’app, un’automobile o un paio di scarpe non avranno mai successo (a meno che non ti chiami Nintendo e lanci Pokèmon Go con un’idea innovativa e originale…).

L’articolo di Recode riportava anche un dato pubblicato nel 2014 da Dan Frommer, secondo il quale “la maggior parte degli utenti smartphone scarica zero applicazioni al mese“. Andando però ad analizzare per bene questi dati presi da ComScore, si nota nell’intero trimestre un quarto degli utenti è solito scaricare 1-3 applicazioni ogni mese, mentre il 10% degli utenti arriva a scaricarne più di 4. Non esiste il cliente medio, e non si può quindi dire che “mediamente” di scaricano 0 app al mese. Semplicemente, alcuni scaricano un sacco di app, altri nessuna.

In soldoni, la storia della morte delle app è stata notevolmente ingigantita. La riprova sta anche nei dati pubblicati da Apple, che mai come negli ultimi trimestri ha guadagnato così tanto dallo store e ha pagato così tanto gli sviluppatori. Questo significa che il numero totale di download su App Store è aumentato anche dopo la pubblicazione di quell’articolo datato 2014. Nel corso del 2015, il segmento di introiti derivanti dalle app è aumentato del 10%, mentre nel secondo trimestre fiscale del 2016 l’aumento è stato del 20% (ci si riferisce alla voce “servizi”, occupata però in gran parte dagli introiti dell’App Store).

Con iOS 10 potrebbero poi avere sempre più importanza i bot, che secondo alcuni sostituiranno pian piano le app. Ma anche in questo caso, si tratta di allarmismi esagerati. I bot saranno sicuramente importanti e comodi da usare, ma avranno sempre funzioni limitate rispetto ad app vere e proprie.

Apple sta lavorando anche per dare alle app nuova possibilità di interagire con specifiche caratteristiche a livello di sistema, come dimostrano le novità di iOS 10 relative a iMessage, Mappe, CarPlay e Siri.

Ovviamente, se un dev oggi si cimenta a creare un’app di messaggistica per competere con WhatsApp e Messenger avrà vita dura, ma se nasce un’idea buona, originale e funzionale, allora non c’è da preoccuparsi. Con una buona strategia di marketing e qualche investimento, il risultato non è certo garantito, ma non è nemmeno impossibile da raggiungere. Anzi.

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