Ricordate la vicenda dell’architetto Leonardo Fabretti, che alcune settimane fa ha chiesto ad Apple di sbloccare l’iPhone 6 del figlio morto? Oggi ci sono importanti aggiornamenti, con la Cellebrite pronta a collaborare.

Leonardo Fabretti è un architetto 56enne di Foligno, che recentemente ha dovuto affrontare la tragica la morte di suo figlio. Adesso, Fabretti ha intrapreso una battaglia contro Apple, rea di avergli negato il diritto di accedere all’iPhone del figlio scomparso. L’architetto ha sempre avuto accesso all’iPhone del filgio, tanto che una delle impronte digitali memorizzate sul Touch ID era proprio la sua. Su quell’iPhone, Fabretti fa sapere che sono memorizzati gli ultimi ricordi del figlio e le ultime sue fotografia, per questo vuole avere il diritto di recuperare tutte queste informazioni. Apple ha espresso tutta la sua comprensione (e i tecnici hanno cercato di recuperare le informazioni da un backup di iCloud), ma ha fatto sapere che non può in alcun modo sbloccare l’iPhone 6 protetto da codice.
La vicenda sembrava conclusa, ma ora Cellebrite, la stessa azienda che ha aiutato l’FBI a sbloccare l’iPhone 5c del terrorista di San Bernardino, si dice pronta ad aiutare Fabretti. La sfida è ancora più dura, perchè il dispositivo da sbloccare è un più recente iPhone 6.
L’azienda si dice ottimista di poter sbloccare questo dispositivo entro poche settimane, con un’operazione comunque diversa da quella utilizzata sull’iPhone 5c nel già citato caso San Bernardino. Fabbretti e la Cellebrite si sono incontrati la scorsa settimana presso una delle sedi dell’azienda che si trova nel nord Italia. Lo stesso Fabretti fa sapere che l’incontro è andato bene e che presto l’iPhone 6 del figlio potrebbe essere sbloccato.
La vicenda sarà sicuramente seguita dall’FBI, che con lo sblocco di un iPhone più recente potrebbe accedere ai dati di migliaia di nuovi dispositivi protagonisti di indagini negli Stati Uniti.