Costi maggiori per le internet radio gratuite

Buone notizie per Apple e il suo servizio di musica streaming: l’ente federale Copyright Royalty Board ha stabilito che le internet radio come Pandora devono pagare tassi di royalty più alti ad artisti ed etichette discografiche rispetto a quanto avviene oggi.

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Dal prossimo anno, Pandora ed altre internet radio negli Stati Uniti dovranno pagare 17 centesimi di dollaro ogni 100 riproduzioni di un brano sulle versioni free dei loro servizi. Questa revenue aumenterà nei successivi quattro anni, in linea con l’indice di inflazione. Per le internet radio con servizio a pagamento, offerto anche da Pandora, le royalty passa da 25 a 22 centesimi di dollaro per ogni 100 riproduzioni dei singoli brani.

In ogni caso, questa decisione mette ancora di più in crisi tutti quei servizi di musica streaming che si basano sulle pubblicità, visto che da una parte sempre meno artisti sono disposti ad offrire i loro brani a quegli utenti che non pagano un abbonamento, e dall’altra stanno pian piano aumentando i costi.

A guadagnarci saranno quei servizi solo a pagamento come Apple Music, che già oggi dispone di 6,5 milioni di abbonati paganti. Anzi, secondo diversi analisti il servizio potrebbe raggiungere i 20 milioni di abbonanti paganti entro la fine del 2016, erodendo soprattutto utenti a Spotify grazie alle esclusive di importanti artisti.

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