Il film “Steve Jobs” non sta andando benissimo al botteghino, ma chi ha visto la pellicola lo ritiene un film ben strutturato e interessante, con un Michael Fassbender in grado di raffigurare bene il carattere incandescente di Steve Jobs. La sceneggiatura, invece, si prende molte libertà come ammesso dallo stesso Aaron Sorkin: il suo obiettivo era “rappresentare il carattere di Jobs” e non fare un documentario su quello che accadeva precisamente prima delle presentazioni dei vari prodotti. In questo articolo scopriamo quali sono i 5 più grandi errori del film rispetto ai fatti realmente accaduti.
Il rapporto tra Jobs e Wozniak
Il film si concentra principalmente su tre sequenze di backstage, che mostrano i protagonisti negli attimi prima la presentazione di altrettanti prodotti. Ovviamente, queste tre sequenze madri sono intervallate da una serie di flashback, dove spesso compare il co-fondatore di Apple Steve Wozniak, rappresentato dall’attore Seth Rogen. In una scena in particolare, Wozniak e Jobs si affrontano in una discussione molto accesa e interessante, tra le più belle e importanti del film. Peccato che quel dialogo non è mai esistito e che tutti gli scontri tra i due sono pura invenzione.
Jobs che sfrutta NeXT per rientrare in Apple
In un’altra importante scena, Jobs confida alla sua collaboratrice Joanna Hoffman (interpretata da Kate Winslet) uno straordinario segreto: la società NeXT è stata creata come un elaborato gioco di potere aziendale, progettata solo per costringere Apple ad acquistare il sistema operativo della NeXT e a riportare Jobs in azienda.
L’idea è molto efficace per l’intrigo narrativo, ma si tratta di una congettura. Sappiamo, infatti, che le intenzioni di Jobs erano ben diverse e, come testimonia la sua biografia ufficiale, il computer NeXT venne presentato quando ancora hardware e software non erano stati completati.
Jobs che si infuria sempre con i dipendenti
In un filo conduttore che attraversa tutto il film, Jobs viene caratterizzato come un capo emotivamente instabile e molto arrogante con nemici, amici, famiglia e dipendenti. Chi ha conosciuto Jobs ritiene questa rappresentazione del tutto inesatta: è vero, Jobs non era perfetto ed era un personaggio molto complesso, a volte scortese e brusco. Ma con gli anni, il suo carattere si è via via addolcito, soprattutto negli ultimi anni della sua carriera. Il film nasconde questo secondo lato di Jobs, che viene invece rappresentato come una furia contro i suoi dipendenti. E questo non era sempre vero.
I momenti pre-lancio
Praticamente, tutti i momenti più sensazionali del film si svolgono dietro le quinte dei tre eventi di lancio di altrettanti prodotti. Durante questi minuti pre-lancio, la tensione è alta ma tutto è un tripudio di improvvisazioni, di tecnici che corrono da una parte all’altra e di cose da aggiustare all’ultimo momento. Qui, la licenza creativa di Sorkin è andata molto avanti, a tutto vantaggio della spettacolarità. Nella realtà, Jobs e i suoi collaboratori preparavano questi eventi per settimane e settimane, arrivando all’ultimo giorno con ogni dettaglio al suo posto. Certo, saranno capitati degli inconvenienti, ma non certo come raccontato nel film.
Lo strano rituale di Steve Jobs
Prima di una importante presentazione, Jobs è solito lavarsi i piedi in una toilette. Questo è quanto rappresentato nel film, che ovviamente non corrisponde alla realtà. La scena del lavaggio dei piedi è stata però una improvvisazione di Michale Fassbender, che in questo modo ha voluto ricalcare lo Steve Jobs che amava camminare a piedi nudi, anche in ufficio. Anche se questa scena non corrisponde alla realtà, riesce a far capire quello che era il carattere particolare di Steve Jobs. E qui, come per tutto il film, Fassbender è stato magnifico. Alcuni osano: da Oscar.