Walt Mossberg: “Il film su Steve Jobs è pieno di inesattezze”

Il biopic su Steve Jobs prodotto dalla Universal e scritto da Aaron Sorkin sta dividendo coloro che hanno conosciuto il co-fondatore di Apple: alcuni colleghi ed amici reputano il film “realistico”, almeno per quanto riguarda il ritratto generale di Steve Jobs, altri invece reputano questa pellicola completamente infondata. A dar man forte a questo secondo partito ora c’è anche Walt Mossberg, uno dei più apprezzati giornalisti di tecnologia, nonché grande conoscitore di Steve Jobs.

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Mossberg ha affermato che il film non rispecchia lo Steve Jobs che conosceva: “Ho avuto modo di intervistare più volte Jobs e in 14 anni abbiamo parlato spessissimo anche in privato. Posso dire di averlo conosciuto abbastanza bene, per questo credo che il film appena uscito sia pieno di inesattezze. Sorkin ha scelto di evidenziare esageratamente alcuni aspetti negativi del carattere di Steve Jobs, e di concentrarsi in un periodo della sua vita particolare. Il film mostra solo lo Steve Jobs giovane e immaturo, e non quello degli ultimi 15 anni. Inoltre, Sorkin ha deciso di dare troppa enfasi all’episodio più vergognoso nella vita personale di Jobs, e cioè il mancato riconoscimento della figlia Lisa. Sarebbe come fare un film su Kennedy e incentrarlo tutto sul suo essere donnaiolo, senza dire nulla sul contributo che il Presidente ha dato in tema di diritti civili e durante la crisi missilistica cubana. Sorkin ha scelto di terminare il suo racconto proprio quando Jobs ha iniziato a presentare prodotti che hanno cambiato il mondo, e proprio quando è maturato come uomo e padre, diventano una persona molto piacevole e gentile”. 

Insomma, per Mossberg la parte più interessante della vita di Steve Jobs inizia proprio quando il film decide di fermarsi…

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