Caro diario… ho comprato iPhone 6s, ma non lo volevo (però mi piace!)

Non è stata la prima volta, lo ammetto, ma mai come quest’anno l’avvicinarsi dell’evento Apple del 9 Settembre non mi ha caricato di curiosità, di attesa, di hype. Nulla. Quest’anno il 9 Settembre è arrivato per me come un qualsiasi altro giorno. Un giorno normale in cui sai che non capiterà nulla di che. E così è andata, almeno fino ad un certo punto.

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Premessa: so che ad alcuni di voi questo genere di articoli risulta più pesante del cenone di fine anno e che proprio non riuscite a mandarli giù. Lo capisco e lo rispetto. Per questo vi dico subito che sarà un articolo che farà leva sulle emozioni provate da una persona e come queste sono cambiate nel giro di poche ore. Se non vi va di leggerlo, c’è altro sul nostro sito, c’è molto altro e probabilmente troverete qualcosa di più interessante e concreto di questo articolo. E si, perché questo articolo non è concreto e potrebbe non essere interessante per alcuni, ma è un mio racconto che voglio condividere con voi grazie a questa grande opportunità che ho, di comunicare con voi digitando da un tastiera.

Il 9 Settembre inizia veramente come un giorno qualsiasi. Mi sveglio, faccio colazione, la faccio fare ai miei gatti (anche se per loro è già pranzo) do un’occhiata alle notizie, si parla di Apple, dell’evento Apple, del nuovo iPhone 6s e di come sarà, del nuovo iPad maxi (eh si, le più importanti agenzie in Italia lo chiamavano così) e della nuova Apple TV. Ok, bene, evento ricco, ma sinceramente nulla mi cattura li per li. Passo oltre. Le notizie si susseguono con gli ultimi rumor su ciò che avrebbe presentato Apple: solitamente le indiscrezioni dell’ultimo minuto sono le più attendibili e quelle che più dovrebbero interessare ad un appassionato, ma per me erano solo delle altre “fastidiose” notizie.

Per questo decido di svagarmi un po’, prima dello stressante live di iPhoneItalia.com, con un titolo che attendevo da anni, Metal Gear Solid V (e lui si che mi cattura, in tutti i sensi) ed è subito ora di pranzo. In passato il pranzo prima di un evento Apple era una cerimonia insolita nella scaletta della giornata: mangiavo di corsa, letteralmente, ossia correndo da una stanza all’altra per apportare le ultime modifiche ai vari live, per seguire le ultime notizie, per cercare quel dettaglio che non si scopriva sul nuovo iPhone. Quello del 9 Settembre è stato invece un pranzo normale, fin troppo rilassato e disinteressato. E intanto dentro di me continuavo a ripetermi ciò che avevo detto a voi in un video: “E va bene, mi toccherà comprare anche questo… però che noia. Già so che cambierà poco e nulla. Ora mi toccherà vendere il mio iPhone 6, poi stare giorni senza iPhone, comprare l’altro, aspettare che arrivi, ecc. Che noia! Non fosse per iPhoneItalia, questo iPhone lo salterei volentieri. Il mio iPhone 6 va ancora benissimo“.

Si avvicina l’ora dell’inizio del live. Mi faccio trovare pronto come sempre, ma ancora insolitamente disinteressato, ma al tempo stesso “obbligato” a comprare il nuovo telefono di Apple, a prescindere da come sarà, soprattutto per recensirlo, per fare il mio lavoro. Badate bene: non ho nessuno che mi punti una pistola alla testa in caso contrario. La scelta di acquistare o meno l’iPhone è comunque mia.

Poi l’imprevedibile – che avrete notato nel live – blackout generale della rete Fastweb in Puglia. L’evento inizia e io non posso seguirlo, non posso partecipare. Disastro. Per fortuna la rete torna al momento giusto, subito prima della presentazione della Apple TV e, appunto, dei nuovi iPhone. Ci siamo, finalmente, penso, vedrò come sarà il mio prossimo telefono, quel telefono che sinceramente, dopo anni di acquisto dell’ultimo modello, sempre e comunque, non sento di desiderare, non sento di dover comprare. Tutto va come da copione: come ogni anno Tim Cook si sorprende delle vendite dei precedenti iPhone e si chiede come fare a seguire un successo così importante con la generazione successiva di smartphone; guarda caso la soluzione c’è anche quest’anno e si chiama iPhone 6s (e iPhone 6s Plus). Solita storia di sempre. E anche il fatto che gli smartphone siano identici non fa che appesantire ulteriormente la cosa per me. Nessuna sorpresa, poche speranze ma la certezza di dover comunque acquistare quel prodotto. Lo so, a quest’ora molti di voi staranno storcendo il naso sul mio continuo affermare quanto appena affermato (ma se non lo volevi e dovevi comprarlo per forza, non potevi comprarlo a me o a chi ne ha bisogno?!?!) ma è andata proprio così e voglio raccontarvi cosa ha provato una persona che acquista un iPhone all’anno, sempre il modello successivo, dal 2008 ad oggi.

Superate le prime questioni sul design invariato del dispositivo… Boom! Si parte subito col botto e l’asticella del mio interesse sul nuovo iPhone schizza verso l’alto: 3D Touch. Nulla che non ci si aspettasse, ma caspita com’è ben implementato. È rivoluzione, penso, apre le porte ad una modalità completamente nuova di interazione con lo smartphone e al 100% verrà ripresa da tantissimi smartphone nei prossimi mesi. Il 3D Touch aggiunge due livelli di pressione allo schermo dell’iPhone, i quali consentono rapide azioni come il “peek” e il “pop” che saranno estese alle app terze. E questo è solo l’inizio, chissà cosa vedremo tra qualche mese. Ok, Apple, adesso hai la mia attenzione. Dopo un iPad di cui non mi interessa e una Apple TV ok, adesso si che ti sto a sentire. Come dici? Nuova fotocamera da 12 megapixel? Beh si, me l’aspettavo, ottima aggiunta come i video in 4K. Aspetta, aspetta. Anche quella anteriore? Da 5 megapixel? Grandioso! Adesso verranno meglio sia i selfie che le videochiamate! Piano ora però, PIANO! Processore A9? Verosimilmente un tri-core con 2 GB di RAM (questi ultimi confermati)? Però, mica male, mica male. Ehy Siri sempre attivo, gran cosa anche questa (grazie co-processore M9). Touch ID migliorato? Perfetto, è una “parte” dell’iPhone che uso tantissimo. Ma i prezzi? ***Gli stessi dello scorso anno?*** WOOOOW! Grande Apple! Fondamentalmente la vera innovazione è il 3D Touch, ma anche i miglioramenti a fotocamera e processore non vanno dimenticati. Certo, una batteria più capiente sarebbe stata apprezzata, ma se alla fine dura come quella di iPhone 6, va comunque benone per me.

Mentre scrivevo l’articolo in cui presentavo i nuovi iPhone su iPhoneItalia.com, qualcosa dentro di me stava cambiando. Improvvisamente capivo perché ci fosse tanta attesa per questi nuovi iPhone. Leggevo di molti di voi super entusiasti e in estasi nelle ore prima, sapevo che le premesse erano ottime, ma offuscato proprio dal “tanto devo comprarlo lo stesso” mi stavo facendo passare sotto gli occhi, disinteressati, il più grande iPhone di sempre e probabilmente il più grande salto generazionale nella linea “S” di Apple. Sulla carta, a meno che non siate fan delle modifiche estetiche (e basta) in uno smartphone, il gap hardware che si crea oggi tra iPhone 6 e iPhone 6s è decisamente più ampio di quello che si era creato un anno fa tra iPhone 5s e iPhone 6.

Una volta capito ciò, con colpevole ritardo, la mia reazione è stata questa:

Chiamatemi fanboy, chiamatemi fesso, chiamatemi come volete. Io so solo che quando si tratta di spendere dei soldi non sono il primo sprovveduto dal portafoglio largo che li spende come capita, anche perché i miei soldi sono tutti sudati e di sicuro non li sperpero. Quindi, se (anche) questa volta ho deciso di acquistare la nuova versione dello smartphone di Apple, un motivo ci sarà. Potreste non pensarla così, ma questo è il mio parere, così come il mio parere è che iPhone 6s sia la più grande evoluzione dell’iPhone che si sia vista in questi ultimi anni. E ve lo dice chi avrebbe dovuto comprare questo iPhone “tanto per”, un po’ come accaduto con Apple Watch, magari per rivenderlo poche settimane dopo averlo provato e recensito, e invece adesso è convinto di aver fatto un ottimo acquisto. Ma credo che ci sia una spiegazione a tutto ciò.

Ciò che ha dimostrato Apple in questo 2015 è stato il voler ancora una volta creare i migliori prodotti disponibili sul mercato, in ogni fascia del settore, osando come non faceva dall’epoca di Jobs. I prodotti Apple potranno non essere i migliori per tutti, ma sono oggettivamente sul podio e in molti casi si scoprono essere i leader nelle rispettive categorie, spesso create o ricreate come nel caso di iPod, iPhone, iPad e Apple Watch. L’innovazione di Apple è un’innovazione consapevole, che si materializza in scelte sensate che non portano a rinunce solo per dimostrare “di avercelo più lungo” (perdonate l’espressione colorita). Pensate davvero che Apple non sarebbe stata in grado di montare una fotocamera da 12 megapixel prima che lo facessero altri? O che per avere un processore quad-core serva che gli altri arrivino prima ai 16 core? Il 3D Touch non potevano mettercelo anche su iPhone 6 un anno fa? Certo che si, ma questo è marketing e ad oggi iPhone 6s risulta un telefono che rende improvvisamente meno “smart” iPhone 6. Così, dal nulla, grazie proprio al 3D Touch. Il prodotto di Apple nasce solo quando è pronto, non solo per la Foxconn ma anche per il consumatore che dovrà restarne soddisfatto al 100%. Un prodotto Apple non nasce per sondare il mercato, nasce per far suo il mercato, per segnarlo, e con iPhone 6s, nonostante le aspettative non fossero le migliori, Apple si catapulta in avanti con un’innovazione clamorosa come quella del 3D Touch, si mette in pari (almeno sulla carta) con i top di gamma di altre marche per quanto riguarda l’hardware e la fotocamera, e può far sempre affidamento sul miglior ecosistema, fatto di software operativo e applicazioni, del settore mobile: iOS.

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Ecco, per tutto ciò ho scelto di acquistare iPhone 6s alla fine. Non, come pensavo, perché avrei dovuto recensirlo e basta. L’ho comprato perché è riuscito a convincere anche un super-scettico come me, andando anche oltre le mie aspettative per un transitorio modello “S”. La nuova fotocamera era l’unico aspetto a farmi gola prima della presentazione, ma da sola non poteva bastare a smuovermi dalla mia presa di posizione: inutile dirlo, a farlo è stato il 3D Touch, seguito a ruota dal chip A9 e dai 2 GB di RAM. Non vi nascondo che il pensiero di acquistarlo, recensirlo e poi venderlo ancora mi balza in testa di tanto in tanto. Ma ormai l’ordine è fatto e io ho venduto il mio iPhone 6, quindi questo 6s lo proverò, ve lo racconterò e con ogni probabilità lo terrò. Le premesse che c’erano, sono state confermate durante la presentazione e altre se ne sono aggiunte che fanno si che questo iPhone possa diventare lo smartphone numero uno al mondo. Vedremo se tali premesse avranno riscontri positivi anche durante la prova.

Il 25 Settembre non arriverà mai troppo in fretta, a differenza di quel 9 Settembre per nulla atteso e così importante per il futuro di Apple e non solo.

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