L’F.B.I. vuole accedere ai contenuti di iMessage, Apple dice no!

L’F.B.I. è sul piede di guerra con Apple, a causa del sistema di crittografia di iOS che, di fatto, impedisce agli inquirenti di accedere ai dati contenuti su iPhone e ai messaggi scambiati tramite iMessage. L’ultima vicenda che ha scatenato nuovamente l’ira dell’F.B.I. ha visto Apple negare la condivisione dei messaggi scambiati da due indagati per traffico di droga.

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Lo scontro tra Apple e L’F.B.I. è stato reso noto solo in queste ore, ma inizia nei primi giorni dell’estate e coinvolge armi e droga. Un tribunale, su richiesta dell’F.B.I., aveva chiesto ad Apple di fornire il contenuti di alcuni messaggi iMessage scambiati dai due indagati per traffico di droga e di armi. Di tutta risposta, l’azienda di Cupertino ha detto che le severe misure di sicurezza presenti in iOS 8 non consentono la condivisione di queste informazioni.

A questo punto, il tribunale non ha potuto obbligare Apple a fornire questi dati, ma il caso ha portato l’F.B.I.  ha protestare ancora una volta verso questo sistema di crittografia. Da una parte, infatti, c’è il rispetto della privacy di tutti i cittadini, dall’altro lato c’è però anche l’esigenza di portare a termine delle indagini che nascono proprio per assicurare maggiore protezione agli stessi cittadini.

Tim Cook è stato però chiaro, e più volte ha ribadito che nessuna azienda tecnologica dovrebbe dare accesso ai contenuti personali degli utenti salvati sui vari dispositivi, perchè la privacy è un diritto umano fondamentale.

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