Alla “Electronic Privacy Information Center’s Champions of Freedom”, il CEO di Apple Tim Cook ha tenuto un appassionante discorso sulla questione della raccolta dei dati nel settore pubblico e privato, enfatizzando il fatto che i consumatori hanno bisogno di maggiore privacy e sicurezza, oltre che al diritto alla crittografia dei propri dati.
Nel suo discorso, Cook ha elogiato la EPIC per il lavoro fatto nel sostenere il diritto alla privacy, accusando allo stesso tempo chi vuole invece favorire la raccolta dei dati, sia nel settore pubblico che nel privato:
Come molti di voi, anche in Apple abbiamo rifiutato l’idea che i nostri clienti debbano scendere a compromessi tra la loro privacy e la loro sicurezza. Possiamo e dobbiamo fornire entrambe le cose in egual misura. Noi crediamo che le persone abbiano il diritto fondamentale alla loro vita privata. Il popolo americano lo richiede, la Costituzione lo richiede, la morale lo esige
Cook ha più volte attaccato enti pubblici e privai che, in nome della sicurezza, intendono sacrificare i dati sensibili degli utenti. Per questo, durante il discorso, il CEO di Apple ha ribadito la necessità di proteggere la privacy dei consumatori crittografando i loro dati e non commercializzando mai le informazioni che le aziende hanno sui propri clienti:
Sto parlando a voi della Silicon Valley, dove alcune delle più importanti aziende hanno costruito il loro successo sui dati degli utenti, compiacendosi della mole di informazioni personali conservate nei propri database. Agli utenti dico che queste aziende stanno divorando tutto quello che possono avere su di voi, cercando di monetizzare con i vostri dati. Noi pensiamo che questo sia sbagliato. E non è questo il tipo di azienda che Apple vuole essere
Cook ha colto l’occasione anche per parlare del nuovo Google Foto, servizio lanciato da Google pochi giorni fa e che permette di conservare online un numero infinito di immagini personali:
Pensate a tutti questi servizi cosiddetti gratuiti, ma pensate anche se vale la pena regalare la vostra e-mail, la vostra cronologia delle ricerche e ora anche le foto della vostra famiglia per far vendere questi dati a scopi pubblicitari. Noi pensiamo che un giorno i clienti aprano gli occhi e capiscano che questi servizi gratuiti in realtà non lo sono. C’è sempre un prezzo da pagare.
Sul tema della crittografia dei dati, Cook ha criticato le iniziative governative che vorrebbero realizzare servizi di backdoor per superare le protezioni offerte da iOS:
Questa tecnica del backdook è come nascondere una chiave sotto il vostro zerbino: è a disposizione delle autorità se necessario, ma i ladri possono comunque trovarla facilmente. I criminali sanno come sfruttare ogni tecnologia messa a loro disposizione, soprattutto quando si parla di dati sensibili degli utenti.
Un Tim Cook in gran forma, che ancora una volta ha ribadito di tenere molto alla privacy degli utenti e alla protezione dei loro dati.
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