Non finiscono le difficoltà per il lancio del servizio di musica streaming di Apple, che grazie all’acquisizione di Beats Music può contare su una buona base su cui partire. Dopo i problemi con le case discografiche, che difficilmente accetteranno di far pagare “solo” 7,99$ al mese agli abbonati, ora ci si mette anche la Commissione Europea, che ha aperto un’indagine antritrust ancor prima che il servizio venga lanciato ufficialmente.
L’indagine della Commissione europea è iniziata alcune settimane fa, con gli inquirenti che hanno contattato alcune etichette discografiche per chiedere quali sono state le offerte proposte da Apple. La commissione ha contattato anche i servizi di musica streaming concorrenti, preoccupati che l’importanza dell’azienda e le sue potenzialità economiche possano incidere nei rapporti con le case discografiche, convincendole ad abbandonare gli altri servizi esistenti ormai da anni.
Non è escluso che l’indagine sia iniziata dopo una denuncia da parte di uno di questi servizi di musica streaming concorrenti. Come sappiamo, oggi servizi come Spotify e simili guadagnano molto dalle pubblicità, piuttosto che dagli abbonamenti sottoscritti dagli utenti, che sono una percentuale minore. Alle case discografiche questo non piace, e già nei giorni scorsi si sono lamentate chiedendo di fare qualcosa per evitare che gli utenti ascoltino la musica praticamente gratis.
Apple, invece, può contare su una base di milioni di utenti e sta spingendo per offrire abbonamenti a 7,99$. Se riuscisse a raggiungere questo risultato, è chiaro che per la concorrenza la situazione non sarebbe delle migliori.
Se l’indagine proverà dei comportamenti scorretti da parte di Apple, la commissione potrebbe convincere l’azienda a cambiare politiche nella gestione di un servizio non ancora disponibile.