Il panico si porta in tasca. Così potrebbe essere riassunta la nomofobia, patologia che colpisce tantissimi possessori di telefoni cellulari. Una dipendenza che può avere conseguenze anche gravi.

La nomofobia (no-mobile-phone) è la dipendenza da smartphone che colpisce quegli utenti affetti da attacco di panico o da ansia quando il telefono non è connesso ad internet o quando sta per terminare la batteria. C’è anche chi soffre di questa patologia semplicemente se non si ha a portata di mano il telefono cellulare.
Questa patologia è stata studiata nel dettaglio da David Greenfield, professore della Università del Connecticut, il quale afferma che la dipendenza da smartphone è del tutto identica alle altre forme di dipendenza, come quelle dalle droghe, dal fumo o dall’alcol. Anche la nomofobia interferisce nella produzione della dopamina.
Coloro che ne sono affetti pensano che utilizzare lo smartphone provochi sempre e comunque piacere, ma in realtà spesso può essere fonte di stress. In pratica, quando compare una notifica sullo smartphone, aumenta il livello di dopamina perché pensiamo si tratti di una novità interessante per noi. Dato però che non sappiamo se questa novità sia positiva o negativa, tendiamo a controllare continuamente il display del telefono. E’ un po’ quello che succede ai giocatori patologici di slot machine: giocano in continuazione sperando di diventare milionari.
La nomofobia, però, è ancora più diffusa, visto che non serve inserire la monetina per poter provare una sensazione simile. E presto questa dipendenza potrebbe essere inserita nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
La Pew Research Center ha anche rilevato che il 53 % degli utenti di telefono cellulare in Gran Bretagna mostrano uno stato ansioso quando perdono il loro cellulare, esauriscono la batteria o il credito residuo o non hanno copertura di rete.
Bisogna poi distinguere tra quello che è il comportamento normale e quello che è il comportamento patologico nell’utilizzo dello smartphone. Per identificare una eventuale problematica è necessario osservare sia l’aspetto quantitativo, sia quello qualitativo nel rapporto con il cellulare.
L’aspetto quantitativo diventa un’allarme quando in un solo giorno si hanno contatti (SMS o chiamate) con molti contatti. Ma questo problema viene identificato anche se ci sono lunghe conversazioni con poche persone o quando si utilizzano le varie funzioni del telefono per diverse ore al giorno.
Per Greenfield, la sensazione di perdere una notifica se non controlliamo in continuazione il display è puramente illusoria: “Quello che succede sullo schermo non ha nulla a che fare con la nostra vita“.