Presentato in Liguria il più grande museo Apple del mondo, a 30 anni dal keynote del primo Macintosh

E’ stata presentata questa mattina la location che ospiterà, a partire dal 2015, il più grande Museo Apple del mondo. La notizia è che, una volta tanto, l’Italia è in testa: non si troverà infatti in California, o in qualche grande città europea, ma a Savona, in Liguria. A 30 anni dal primo Macintosh!

Museo Apple Savona ingresso

Il 24 gennaio 1984 un giovane e capelluto Steve Jobs, con tanto di farfallino (il dolcevita nero arrivò molto dopo) presentò al mondo la sua nuova creatura, il primo Macintosh. Reduce dal fallimento commerciale di Lisa, era un momento cruciale per Steve, osteggiato all’interno della stessa Apple: il successo o il flop di Macintosh avrebbero potuto decretare la sua sorte in azienda. Dopo il famoso spot presentato al Superbowl del 1984, con la regia di Ridley Scott, Jobs tenne proprio il 24 gennaio un keynote storico: estrasse da una borsa il piccolo Macintosh, lo accese e questi si presentò, parlando con una voce sintetizzata, ringraziando Steve e invitando i presenti a “non fidarsi di un computer che non potevano sollevare”!

Fu un trionfo. Il pubblico in piedi applaudì quello che era il primo computer davvero “personal”, fatto di ridotte dimensioni, mouse e interfaccia grafica. Con quel sistema operativo si poteva persino disegnare e giocare a scacchi… impensabile.

Una data storica nella storia di Apple, quindi. E proprio questa data hanno scelto i responsabili dell’All About Apple Museum di Savona, in Liguria, per presentare quella che dal 2015 sarà la nuova sede del primo Museo Apple del mondo. Si tratta della collezione di prodotti della Mela più grande esistente, fatto questo riconosciuto dalla stessa Apple con un pacco dono e una storica telefonata (potete leggere il racconto sul sito ufficiale del museo).

Museo Apple Savona primo Mac

Un’avventura iniziata nel 2002 grazie alla passione di alcuni amici: ricevuti in regalo molti dispositivi dismessi in un vecchio magazzino di un Apple Center che chiudeva i battenti, i giovani si misero all’opera, ripristinarono le macchine e crearono un’esposizione a casa di uno dei fondatori. Il passaparola e le foto dei prodotti, messe online, portarono ad un afflusso sempre crescente di donazioni alla neonata associazione, fino a “costringere” il gruppo a trovare nel 2005 una nuova sede, nei locali di una scuola media. Lì il museo si è espanso sempre più, con donazioni sempre più importanti: non più soltanto fondi di magazzino, ma anche dispositivi recenti, prodotto rari e pezzi unici.

Dopo il riconoscimento ufficiale da parte di Cupertino di essere il Museo Apple, è stato un crescendo: fiere ed esposizioni, viaggi in California, ed una collezione che cresceva di continuo in numero e valore. Da qui l’esigenza di una nuova sede: dopo un primo tentativo andato a vuoto nel 2011, che ha lasciato il museo “senza casa”, ora finalmente sembra la volta buona, con una location di dimensioni adeguate e posizione di prestigio nel porto turistico di Savona (ad un passo da dove partono le navi da crociera).

La collezione attualmente comprende oltre 9000 pezzi tra hardware, accessori, manuali originali, brochure e quant’altro: di questi oltre 1000 sono computer, tutti regolarmente funzionanti. Tra un eMac e un Apple II è possibile trovare anche esemplari rari come Lisa ed il suo primissimo mouse, oppure la console di gioco Pippin. Alla presentazione dei nuovi locali è stata mostrata per la prima volta l’ultima arrivata: la primissima insegna di Apple, fatta realizzare a mano da Steve Jobs.

Museo Apple Savona prima insegna primo Mac

Per ammirare la collezione nel suo splendore, però, bisognerà attendere il termine dei lavori, nel 2015. Attendiamo impazienti: se quando il museo ha aperto Apple era solo un marchio per appassionati, ora, in epoca di iPhone e iPad, avere in Italia il più grande Museo Apple del mondo potrebbe essere davvero una grande occasione.

Vi lasciamo con un video con le immagini della presentazione realizzato da IVG.it, un quotidiano online della zona (che ringraziamo per le fotografie, qui la cronaca dell’evento e qui altre foto). I primi due a parlare sono Alessio Ferraro, il fondatore del museo, e William Ghisolfo, un membro dello staff (gli altri sono esponenti delle istituzioni locali). Piccola curiosità: il cronista non ha usato una telecamera, ma ha realizzato interviste e immagini unicamente con un iPhone 5. Una prova sul campo della bontà dei prodotti Apple.

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