7 notizie per 7 giorni: nuovo appuntamento con la rubrica hi-tech di iPhoneItalia – Appuntamento 04/11

Chi possiede un iPhone è, nella maggior parte dei casi, anche un appassionato di tecnologia, come lo siamo noi di iPhoneItalia. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica, denominata “7 notizie per 7 giorni”, nella quale verranno riassunte le 7 notizie di tecnologia più interessanti e curiose della settimana, ma non riguardanti propriamente il mondo iPhone. Un modo per discutere insieme di tecnologia e non far mancare nulla ai nostri lettori! Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento.

Un robot monitora il sonno e dipinge i sogni!

iBis Sleep Art è un particolare robot che, sfruttando 80 diversi sensori mondati all’interno del materasso (in grado di monitorare tutto, dalla temperatura corporea ad ogni singolo movimento), è in grado di monitorare il sonno e dipingere i sogni su un apposito pannello. IL robot è stato montato in alcuni materassi degli Hotel Ibis a Londra, Berlino e Parigi, ma solo nelle suite più prestigiose. Un modo per sapere come vengono disegnati i sogni!

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Esplora i Data Center di Google con Street View

Sono pochissime le persone che hanno accesso ai data center di Google e per un motivo molto valido: la  priorità assoluta è la sicurezza dei dati e, per questo, Google fa di tutto per proteggerli mantenendo le strutture sotto stretta sorveglianza. Sebbene nel corso degli anni l’azienda ha condiviso molti elementi della loro progettazione e molte delle migliori pratiche e sebbene pubblichiamo i dati sull’efficienza dei nostri data center dal 2008, soltanto un ristretto gruppo di dipendenti ha accesso diretto ai server. A partire da questo momento, anche voi potrete entrare nei datacenter con una visita virtuale. Grazie a Where the Internet lives, il nuovo sito arricchito con le bellissime fotografie di Connie Zhou, potrete avere una panoramica senza precedenti sulla tecnologia, le persone e i luoghi che mantengono Google in funzione. Il sito è disponibile anche in italiano.

Ma c’è di più: il data center di Lenoir, in North Carolina, è disponibile anche su Street View! Entrate dalla porta d’ingresso, salite le scale, girate a destra al tavolo da ping-pong e scendete al piano dei server. Oppure, fate due passi all’esterno dell’edificio per osservare il nostro impianto di raffreddamento ad alta efficienza energetica. Potete anche avventurarvi in un tour virtuale per comprendere meglio cosa state vedendo su Street View e osservare alcune delle nostre apparecchiature in azione.

 SMAU: i risparmi per la PA con la digitalizzazione

L’Osservatorio Agenda Digitale realizzato nella sua prima edizione dalla School of Management del Politecnico di Milano e presentato a SMAU ha analizzato 6 ambiti principali e ha evidenziato i benefici che si potrebbero ottenere, nel medio periodo (3 anni), in particolare su:

  • eProcurement nella PA: risparmi pari a circa 7 miliardi di euro all’anno (ipotesi 30% acquisti della PA)
  • Fatturazione elettronica: risparmi pari a circa 5 miliardi di euro all’anno, 1 miliardo per la PA e il resto per i privati (ipotesi sblocco decreto attuativo e 20% relazioni B2b)
  • Pagamenti elettronici verso la PA: risparmi pari a circa 0,6 miliardi di euro all’anno (ipotesi: 30% pagamenti elettronici per IMU/ICI, Tarsu, Multe, Bollo Auto)
  • Pagamenti elettronici verso gli Esercenti: maggiori entrate fiscali pari a circa 5 miliardi di euro all’anno ipotesi: diffusione dei pagamenti con carte di credito e debito a 30%)
  • Dematerializzazione e innovazione digitale nei processi della PA: risparmi pari a circa 15 miliardi di euro all’anno (ipotesi: 10% incremento produttività del personale)
  • Start-up: incremento del Pil per circa 3 miliardi di euro in 10 anni (ipotesi: investimento 300 milioni in seed)

“In questi mesi l’azione governativa, in particolare con il decreto Agenda Digitale, si è mossa concretamente su direttrici ben specifiche: sulle innovazioni nella PA (identità digitale, istruzione, sanità, giustizia, ecc.), sui sistemi di pagamento delle PA, sui pagamenti elettronici verso gli esercenti, infine sulle startup – commenta Andrea Rangone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, insieme ad Alessandro Perego e Mariano Corso . Peccato, invece, che si sia trascurato l’eProcurement, cioè l’insieme degli strumenti elettronici, come gare telematiche, negozi elettronici, ecc, che la PA usa per effettuare gli acquisti, e la fatturazione elettronica, cioè la fattura in formato digitale secondo le normative italiane ed europee,, che pensiamo possano avere benefici rilevanti e anche nel breve termine. Infatti, relativamente all’eProcurement, le esperienze pluriennali e positive di Consip e Centrali di acquisto regionali (monitorate da più di 6 anni da un Osservatorio apposito del Politecnico di Milano), evidenziano notevoli benefici ottenibili non solo a livello di saving ma anche di trasparenza, controllo e governance della spesa pubblica. In relazione invece alla fatturazione elettronica, esiste dal 2008 una legge che impone l’uso della fatturazione elettronica nei rapporti tra fornitori e PA, ma manca ancora ad oggi il decreto attuativo. Si tratta di ambiti che possono davvero essere il motore della crescita, con evidenti benefici per tutti, dalle amministrazioni pubbliche alle imprese. Abbiamo infatti calcolato un possibile risparmio di costi per 20 miliardi di euro e un aumento delle entrate di 5 miliardi nei prossimi 3 anni in caso di digitalizzazione dei processi della Pubblica Amministrazione.”

Scendendo nel dettaglio delle singole direttrici ecco i benefici attesi:

  • eProcurement PA. Ipotizzando di utilizzare l’eProcurement per gestire il 30% degli acquisti della PA, si otterrebbero benefici pari a circa 5 miliardi di euro all’anno, guardando solo ai risparmi “negoziali” sui prezzi di acquisto (senza considerare cioè i risparmi dovuti all’aumento della produttività del personale addetto agli acquisti). Oggi solo il 5% degli acquisti della PA è digitale.
  • Fatturazione elettronica. Nell’ipotesi che si renda obbligatoria la fatturazione elettronica nei confronti della PA (cioè che si introduca finalmente il decreto attuativo della legge già approvato nel 2008!), si potrebbero ottenere risparmi diretti pari a 1 miliardo di euro per la PA e 1 miliardo di euro per i fornitori della PA e ulteriori 3 miliardi se, a partire da questo obbligo, si diffondesse la fatturazione elettronica anche nel 20% dei rapporti tra imprese.
  • Pagamenti elettronici della PA. Ipotizzando che si utilizzino al 30% canali di pagamento elettronico per IMU/ICI, Tarsu, Multe, Bollo Auto, si stima un risparmio per la PA di circa 0,6 miliardi di euro l’anno (relativi sia alla riduzione dei costi vivi che all’aumento della produttività del personale)
  • Pagamenti elettronici nel retail consumer. Nell’ipotesi di incrementare anche solo del 10% il tasso di utilizzo dei pagamenti elettronici nel mondo del retail consumer (dal 20% attuale al 30%), si potrebbe arrivare a una riduzione dell’evasione fiscale pari a 5 miliardi di euro all’anno.
  • del personale del 10%, con un potenziale risparmio di 15 miliardi di Euro all’anno (che potrebbe concretizzarsi anche solo bloccando il turnover in alcune ambiti della PA)
  • Startup. Con l’inserimento di 300 milioni di euro per investimenti seed (pari esattamente alla dotazione inziale del fondo tedesco High-Tech Gruenderfonds), potremmo avere un impatto sul PIL, entro un decennio, di circa 3 miliardi di euro.

Pagamenti elettronici business e consumer

Con riferimento al mondo business, la penetrazione dei pagamenti elettronici è decisamente elevata: oltre il 90% delle imprese italiane ricorre ai pagamenti elettronici (dato Banca d’Italia, marzo 2010). Nel mondo consumer, invece, i pagamenti elettronici risultano meno diffusi. Una transazione effettuata con carta di credito, carta di debito, prepagata o altri strumenti abilitanti i pagamenti elettronici, obbliga sempre chi riceve il pagamento a emettere lo scontrino corrispondente. A oggi, nel nostro Paese la quota di pagamenti elettronici sul totale di quelli gestiti è di poco superiore al 20%.

Commercio elettronico

L’eCommerce può costituire un fattore fondamentale di sviluppo per l’intero sistema e un’occasione per far crescere la competitività di tutte le imprese italiane. Produttività in Italia che – come noto – si è ridotta di oltre 15 punti in 10 anni (ossia a parità di ore lavorate si è prodotto il 15% in meno). Le misure di incentivo all’eCommerce devono però essere impostate coerentemente con questa visione e muoversi secondo le seguenti direzioni:

  •  PA come esempio di eCommerce attraverso la spinta all’eProcurement e alla Fatturazione Elettronica;
  • incentivi (ad esempio sgravi fiscali) all’eCommerce B2b, intesa come digitalizzazione dei processi commerciali tra imprese, giustificati dai rilevanti ritorni su questi investimenti e potenzialmente finanziabili anche attraverso i ritorni dalla lotta all’evasione fiscale, che potrebbe essere favorita proprio dalla diffusione di queste pratiche;
  • investire in formazione, per far sì che le aziende che si affacciano al mondo dell’eCommerce lo possano fare con la consapevolezza necessaria, comprendendo fino in fondo le implicazioni organizzative che riguardano l’implementazione e la gestione di una soluzione di eCommerce.

 Economia sommersa e lotta all’evasione fiscale

Il valore dell’economia sommersa in Italia si attesta sui 300 miliardi di euro, circa il 20% del PIL, con un evaso che si stima pari a 140 Mld €/anno, numero che fa dell’Italia la nazione con la più alta propensione all’evasione tra i grandi paesi occidentali. L’innovazione digitale può giocare un ruolo centrale nella lotta all’evasione fiscale in diversi modi:

  • costituendo un deterrente per chi volesse evadere (prevenzione);
  • abbattendo la complessità e quindi i costi di gestione legati al pagamento delle tasse;
  • rendendo più trasparenti le procedure, evidenziando quindi le situazioni di maggiore rischio (grandi evasori)
  • facilitando la comprensione delle dinamiche da parte dei controller (a tutela degli onesti!);

Intelligence e Data Mining, Fatturazione Elettronica, Conservazione Sostitutiva, Pagamenti elettronici sono esempi paradigmatici di possibili linee di intervento. Il contributo di linee di intervento singole potrebbe essere ulteriormente incrementato se, accanto a queste, si volessero/potessero sviluppare sistemi interoperabili, in grado di facilitare il dialogo tra le diverse banche dati, indispensabili per collegare tra loro i diversi punti di contatto dei soggetti con il sistema amministrativo pubblico e privato. Il recente decreto Agenda Digitale (o Sviluppo Bis) affronta solo tangenzialmente questi temi nelle sezioni su Pagamenti Elettronici e Moneta Elettronica. L’apertura che si intravvede verso una spinta all’uso più diffuso dei pagamenti elettronici è comunque estremamente positiva. Assente invece ogni riferimento alla fatturazione elettronica e alla conservazione sostituiva che sarebbero invece strumenti potenti per facilitare il controllo da parte delle agenzie preposte.

Spending Review

Nel complesso la PA acquista circa 140 miliardi di euro all’anno in beni e servizi. Una componente importante dell’ammontare della Spesa Pubblica, da qualche mese oggetto di attenzioni nell’ambito degli sforzi orientati alla Spending Review. Gli obiettivi dichiarati nel Decreto Spending Review (e più in generale nei lavori della Commissione Giarda e del Commissario Bondi) sono di “rivedere” almeno un terzo di questa spesa e conseguire benefici stimati in circa 4 miliardi di euro nel 2012 e 11 miliardi di euro nel 2013 (il consolidamento dei 4 miliardi del 2012 a cui si aggiungono altri 7 miliardi nel 2013). Nel dibattito che fino a oggi ha caratterizzato le riflessioni sulla Spending Review si nota, tuttavia, un’attenzione limitata verso il ruolo che le tecnologie ICT possono svolgere su questo fronte e, in particolare, non si guarda con la giusta convinzione alle soluzioni di eProcurement (digitalizzazione dei processi di acquisto) che a oggi sono ancora sotto-utilizzati nella PA italiana (5% contro il 20% di UK).

L’eProcurement

Nel dibattito che fino a oggi ha caratterizzato le riflessioni sulla Spending Review si nota, tuttavia, un’attenzione limitata verso il ruolo che le tecnologie ICT possono svolgere su questo fronte e, in particolare, non si guarda con la giusta convinzione alle soluzioni di eProcurement.

Per conseguire benefici rilevanti, infatti, riteniamo, necessario associare all’introduzione di procedure governate centralmente, anche una maggiore diffusione degli strumenti di eProcurement in grado di digitalizzare i processi di acquisto.

Gli strumenti dell’eProcurement rappresentano l’insieme delle soluzioni tecnologiche, tra loro fortemente complementari, in grado di supportare i buyer in tutte le fasi del processo di acquisto, da quelle pre-negoziali (ricerca di nuovi fornitori), fino a quelle di monitoraggio della spesa, per stimare più accuratamente i fabbisogni futuri. È possibile distinguere in due macro-categorie gli strumenti di eProcurement:

  •  quelli di supporto diretto alla relazione con i fornitori
  • quelli di supporto ai processi amministrativi interni (workflow autorizzativi, verifiche, riconciliazioni, controlli, gestione report ecc.).

 Apre VIGAMUS, il primo museo del videogioco

AIOMI, il Movimento per la Cultura del Videogioco, annuncia l’apertura al pubblico del primo vero Museo del Videogioco, VIGAMUS – The Video Game Museum of Rome, in via Sabotino 4 a Roma (http://www.vigamus.com). Il VIGAMUS è un’attività culturale senza scopo di lucro e tutti gli introiti del Museo serviranno a sostenere questa iniziativa, finora interamente finanziata da AIOMI. Patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale e situato in uno spazio di circa 1.000 mq, VIGAMUS non è soltanto il primo e unico Museo italiano del Videogioco, ma un vero e proprio centro studi e ricerche dedicato a questo nuovo e affascinante medium, che ospiterà ogni genere di attività e iniziative per coniugare svago e cultura e creare un polo di attrazione per tutti gli appassionati.

VIGAMUS sarà anche l’esclusiva vetrina di lancio di WRC 3 FIA World Rally Championship sviluppato e pubblicato da Milestone, che verrà presentato alla stampa e al pubblico durante la due giorni di inaugurazione del Museo del Videogioco. Il titolo, ultimo capitolo della serie ufficiale dedicata al campionato mondiale WRC, sarà, inoltre, a disposizione del pubblico con postazioni di gioco e una straordinaria mostra che narrerà tutti i retroscena di realizzazione di un prodotto che rappresenta l’eccellenza italiana in fatto di videogiochi.

VIGAMUS ospiterà al suo interno una mostra permanente, con oltre 250 pezzi esposti e più di 65 pannelli illustrati (in lingua italiana e inglese), che ripercorrerà la storia del Videogioco, inoltre ne promuoverà la cultura grazie a seminari e convegni e una mostra realizzata in collaborazione con la Facoltà di Scienze MMFFNN dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” dal titolo “I volti del passato nelle immagini del futuro”. Grazie a un’area interattiva, si potrà inoltre toccare con mano i titoli che hanno fatto la storia del videogioco e dare anche uno sguardo al futuro attraverso le nuove tecnologie del gaming. Uno dei pezzi più pregiati del Museo è sicuramente i master disk di Doom, offerti gentilmente da id Software.

Il Museo ripercorrerà 54 anni di storia del videogioco, dal 1958 al 2012, ed esporrà 14 opere d’arte, tra cui 8 autoritratti (pezzi unici) rappresentanti i più significativi autori di videogiochi a livello mondiale.

Numeri del VIGAMUS

  • Più di 250 pezzi esposti
  • Più di 140 pezzi hardware esposti
  • Più di 65 pannelli illustrati
  • 54 anni di storia
  • 14 opere d’arte
  • 1000mq di esposizione

 Trekstor presenta i nuobi tablet SurfTabs Android

TrekStor entra nel mercato dei tablets Android con quattro modelli, due “grandi” tablet da 10,1 e 9,7 pollici con prestazioni al top e due modelli entry level da 7 e 8 pollici che vanno a coprire rispettivamente le fasce di mercato dei potenti pad all-in-one e quella, tanto richiesta, dei tablet ultra-portatili.

Tutti i SurfTabs dell’azienda di Lorsch colpiscono per le  caratteristiche ad un prezzo abbordabile. I più piccoli di casa si distinguono per la praticità e, nonostante le dimensioni così ridotte, la potenza che mettono in campo: SurfTab ventos 8.0 nasconde infatti sotto il display IPS un veloce processore a 1,6 GHz dual-core ed 1 GB di RAM mentre il fratello più piccolo, il maneggevole Tablet SurfTab Breeze 7.0 cela una potente GPU Quad-Core.

Il Ventos 8” ha il telaio posteriore in alluminio, sinonimo di robustezza e migliore dissipazione del calore, ed ha in comune con il 7” il sistema operativo Android 4.0 e il potente processore grafico quad-core Mali 400 MP che garantisce video fluidi, massima multimedialità e sicuro divertimento con i giochi 3D!

Anche i formati supportati, sono gli stessi per tutti i tablets TrekStor: BMP, JPEG, GIF e PNG per le immagini, MP3, WAV, OGG, AAC e FLAC per la musica, MPEG-4.2 SP/ASP (e. g. Xvid up to 1080p), WMV9/VC-1, MPEG-4.10 H.264/AVC ([email protected], [email protected]) come pure i formati contenitore AVI, MKV, MOV, WMV, RM ed RMVB per i video.

 TrekStor SurfTab VENTOS 8

Il nuovo TrekStor SurfTab VENTOS 8“ è estremamente leggero e sottile con i suoi 11.2 mm di spessore ed è un ottimo compromesso tra le soluzioni entry level da 7″ e quelle da 10″. Il display capacitivo IPS di 8“ (Multitouch 5 punti), ad alta definizione con una risoluzione di 1024×768 pixel è molto luminoso e convince per i suoi colori brillanti e la velocità di risposta ai comandi.

TrekStor SurfTab VENTOS 8 offre numerose possibilità grazie al sistema operativo Android 4.0 supportato dal veloce Processore Dual-Core con una frequenza di 1,6 GHz e 1 GB di RAM. Nella pratica è in grado di eseguire senza problemi più applicazioni contemporaneamente o guardare film ad alta risoluzione senza interferenze e perdita di qualità.

Molto interessante dal punto di vista multimediale: camera anteriore e posteriore per essere sempre pronti a scattare, microfono integrato per le videochiamate Skype; massima compatibilità con tutti i formati Audio-Video più comuni, Bluetooth, uscita HDMI per il collegamento di dispositivi esterni e con i TV ad alta definizione.

Grazie al potente processore grafico quad-core, SurfTab VENTOS 8″ supporta tranquillamente la maggior parte dei formati immagine, audio e video, come i file MKV con Codec H.264 alla risoluzione 1080p full HD.

Ultimo, ma non meno importante, grazie all’App Store Android e alla connessione Internet tramite l’accesso wi-fi o la chiavetta 3G esterna, ci sono un mondo di applicazioni a disposizione!

Il prezzo, infine, del tablet TrekStor SurfTab VENTOS 8″ è pari a euro 199,00 Iva inclusa per il modello da 8GB di capacità, euro 219,00 per quello da 16GB.

TrekStor SurfTab Breeze 7.0

Come i “fratelli” più grandi anche il piccolo SurfTab breeze 7.0 può vantare un equipaggiamento con processore a 1,2 GHz, display multitouch capacitivo a 5 punti, 4 GB di memoria più la possibilità di espansione fino a 32 GB tramite scheda microSD, videocamera frontale e porta USB. Così come il potente processore grafico quad-core Mali 400 MP che garantisce video fluidi, multimedialità ed il massimo divertimento con i giochi 3D.

Il modello “entry level” SurfTab breeze 7.0, è infatti disponibile al prezzo consigliato di euro 99,00.

 Aumenta la Gnamgnam mania: ecco la chiavetta USB

Ormai è diventato un fenomeno di costume, e Gnamgnam Style è ora anche una chiavetta USB. Per chi si è fatto travolgere dal ritmo di Oppa Gnamgnam Style, avere sempre con se il mitico PSY può essere un incentivo in più per far conoscere il brano a quelle poche persone che ancora non lo hanno ascoltato! Nella pagina ufficiale su USBGeek potete ordinare la chiavetta nelle varianti da 4GB, 8GB, 16GB oppure da 32GB per prezzi che vanno da $17 a $35.

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Ecco l’auto perfetta per consegnare le pizze

Domino’s aveva organizzato una sfida pubblica di design per trovare il veicolo migliore per le consegne delle pizze. L’auto vincitrice è piccola, con porte scorrevoli e una videocamera posteriore. Non mancano appositi scaffali per le pizze e l’alimentazione ad impatto ambientale zero. Al momento, purtroppo, è solo un prototipo.

“E’ una soluzione di trasporto multiplo – spiega chi l’ha progettata – che permette al guidatore una guida comoda e un facile accesso a qualsiasi cosa possa servirgli. I sistemi di navigazione o le mappe sono sull’ampio touchscreen e sono facili da usare. Per le consegne notturne, il veicolo è dotato di luce ausiliaria, integrata nello specchio di destra che illumina i dintorni. Le lattine e le insalate sono mantenute al frescograzie all’aria condizionata nel vano laterale accanto al guidatore o sul retro. Gli interni hanno molte soluzioni di storage per avere tutto ciò che serve a portata di mano”.

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