Citando in giudizio Apple riguardo Siri ed altro, Google ha deciso di litigare invece che innovare

Ancora una volta Motorola Mobility ha presentato una denuncia contro Apple presso l’ITC (International Trade Commission) riguardo brevetti che sembrano riferirsi a Siri e ad altre caratteristiche degli iDevices. Dopo il salto maggiori dettagli.

Le controversie legali tra Apple e vari produttori che utilizzano Android in questi giorni sono molteplici, ma ciò che rende questa particolarmente rilevante è: a) che Google ora possiede Motorola; b) che Google in precedenza aveva tentato di manipolare l’opinione pubblica affermando che Apple avesse preferito litigare piuttosto che innovare e c) che adesso sia proprio Google a voler “litigare” invece che innovare.

Bloomberg ha riportato:

La denuncia alla ITC fa valere la violazione di sette brevetti Motorola Mobility riguardanti funzioni che includono promemoria localizzati, notifiche e-mail e phone/video players. Lo scopo della denuncia è quello di ottenere un divieto di importazione negli Stati Uniti di dispositivi come iPhone, iPad e computer Mac, trattandosi di prodotti Apple realizzati in Asia.

Naturalmente Google e Motorola sono legittimate a citare in giudizio Apple o chiunque altro ritengano stia violando i loro brevetti senza disporre di apposita licenza. Ancora una volta, ciò che stupisce non è quello che fa Google ma la gratuita ipocrisia da cui lo fa precedere.

Utilizzare una finta filosofia e nobiltà per motivare e mobilitare il supporto di una base di utenti è una cosa, ma ingannarli  è un’altra. E’ successo in precedenza quando Google ha affermato di essere “aperta” dimostrandosi poi a mala pena tale. Fortunatamente per Google molti non prestano attenzione ai dettagli o voltano lo sguardo da un’altra parte. Ma anche il più ardente e meno attento sostenitore finirà per capire che è stato ingannato. Poi Google subirà la reazione esatta e contraria.

Con queste vertenze, Google sta facendo ciò che ritiene di dover fare. Semplicemente come sta facendo Apple, il che è normale. Qualunque azienda sufficientemente grande è indistinguibile dal male. Semplicemente sarebbe auspicabile che fosse sincera con i propri utenti, confessando loro di essere in procinto di intraprendere una guerra termonucleare.

Via Bloomberg e iMore

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