Samsung: alcune gestures e funzionalità di iOS erano già presenti nel LaunchTile e nel DiamondTouch

Nei giorni scorsi vi abbiamo più volte raccontato del processo tra Apple e Samsung, ma nella maggior parte delle occasioni si era parlato delle testimonianze portate dall’azienda di Cupertino. Nella giornata di oggi la società coreana ha mosso la propria offensiva attaccando immediatamente al cuore dei brevetti di Apple, nello specifico ha mostrato un paio di dispositivi precedenti alla creazione di iOS che già presentavano gestures e applicazioni introdotte successivamente nel sistema operativo mobile.

Nel corso della giornata di oggi ha avuto inizio l’offensiva da parte di Samsung, immediato è stato il colpo al cuore dei brevetti di Apple, nello specifico sono stati mostrati due sistemi con gestures e funzionalità simili a quelle introdotte in iOS. Adam Bogue, presidente del Circle 12, ha mostrato immagini e video di una proiezione di immagini su una superficie touchscreen chiamata Table DiamondTouch. Sviluppato nel 2001 all’Electronic Mitsubishi Research Laboratory (MERL), il dispositivo presenta due elementi software particolarmente rilevanti: Fractal Zoom, un’applicazione che consente agli utenti di manipolare le immagini sfruttando più dita, e Tablecloth.

Quest’ultimo permette agli utenti di trascinare l’immagine sullo schermo, mostrando l’elemento originario in secondo piano; nel momento in cui viene “lasciata la presa”, la suddetta torna alla posizione originaria creando un effetto molto simile al cosiddetto “rimbalzo” presente in tutte le versioni di iOS. Secondo quanto riportato, il DiamondTouch era facilmente accessibile nella hall del centro di ricerca offrendo la possibilità di accedervi a chiunque fosse presente nella sala. Nella testimonianza lo stesso Bogue ha poi confermato di aver mostrato il funzionamento del dispositivo direttamente ad Apple nel 2003.

Quanto affermato non ha però soddisfatto in nessun modo gli avvocati dell’azienda di Cupertino, infatti in seguito ad una serie di domande poste da Michael Jacobs, Bogue ha effettivamente confermato che il Fractal Zoom è stato sviluppato in un periodo posteriore al momento in cui Apple ebbe l’opportunità di osservare il funzionamento del DiamondTouch. Per confermare infine la poca attendibilità della testimonianza, gli avvocati sono poi riusciti a far raccontare a Bogue che il dispositivo venne poi venduto allo studio legale Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan, guarda caso lo stesso studio che rappresenta Samsung in questo processo.

Il secondo affondo da parte della società coreana è arrivato da un altro sistema, il LaunchTile, sviluppato da Benjamin Bederson nel 2004. La tecnologia, mostrata nel video su un iPAQ HP permette di dividere lo schermo in quattro differenti sezioni, ognuna con una diversa applicazione, scorrere trascinando un dito sullo schermo, ingrandire la visuale, avere una visione panoramica di tutti i software aperti e molto altro ancora.

Sebbene le tecnologie presentate non dimostrino che Apple abbia copiato, l’intenzione di Samsung è quella di dimostrare la non originalità delle funzioni e gestures presenti nei vari dispositivi della casa di Cupertino. In questo modo quindi si potrebbero mettere in discussione i brevetti, per poi sferrare l’attacco finale.

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