Il Film della settimana scelto da iPhoneItalia #43: la recensione di “Qualunquemente” (2011) [iTunes Movie]

Torna la rubrica con i migliori film dell’iTunes Movie Store, in collaborazione con jtzmovies.it, così da poter dare agli utenti consigli sui titoli da acquistare o noleggiare. Oggi vi presentiamo “Qualunquemente”, di e con Antonio Albanese, Sergio Rubini e Antonio Gerardi. Il film è stato un enorme successo al botteghino (15 milioni di Euro di incasso totale), divenendo uno dei maggiori successi della stagione ed ha nettamente diviso la critica tra i pro berlusconiani che lo hanno stroncato e i contro Berlusconi che lo hanno acclamato (media voto di trovacinema 3/5 in base al giudizio delle maggiori testate italiane). L’opera ha inoltre ricevuto la candidatura a due nastri d’argento ed ha vinto il premio alla campagna promozionale al Trailer Film Fest.

Cetto La Qualunque (Antonio Albanese)  è un imprenditore del Sud, tornato nel paese d’origine dopo 4 anni di latitanza in Sud America. Al suo ritorno, una ventata di legalità rischia di portare via tutte le proprietà abusive di Cetto (un ristorante e stabilimento balneare e uno pseudo villaggio vacanze costruito su di un rudere etrusco), spingendo i suoi vecchi amici a convincerlo di candidarsi a sindaco alle imminenti elezioni. Tra amicizie, appoggi, corruzione e magheggi, si svolgerà un viaggio satirico nell’Italia politico-sociale del nuovo millennio. Antonio Albanese torna al cinema dopo una lunga pausa, in modo totalmente innovativo e irriverente, a partire dalla promozione del film. Per questa si è usato infatti un metodo altamente nuovo in Italia, quello del “marketing virale”, cominciato alcuni mesi prima dell’uscita del film, affiggendo per le strade delle più grandi città italiane manifesti del personaggio creato dal comico, con tanto di partito politico e sito internet dedicato (il PdP, Partito du Pilu). Inoltre un mese prima dell’uscita nelle sale è stato realizzato un video musicale

con la colonna sonora del film, che ha fatto rapidamente il giro del web, finendo anche nelle rassegne dei maggiori telegiornali nazionali. Il risultato di questa campagna è stata la prima posizione in classifica al Box Office ed un incasso da capogiro pari a 5,3 milioni di euro, solo nel week end inaugurale. L’opera in se è un film atipico e, come detto, molto irriverente, basato su un concetto vicino al teatro dell’assurdo (come fu il primo stile di Albanese), in cui si ironizza, in modo molto intelligente, sulla situazione politica e culturale tristemente tipica del nostro paese. Per quanto il film affronti gli stessi temi di “Che bella giornata” (uscito in sala nelle stesse settimane), l’analisi è più profonda e satirica, soffermandosi  più su concetti politici e meno sulla comicità finalizzata alla risata. Se infatti il primo intento della pellicola, quello di far riflettere, riesce alla grande, lo scopo secondario, quello di far ridere, riesce a metà, sia per il tipo di umorismo, rimasto ancorato allo stile ormai logoro dei tempi di Mai Dire Gol, sia per battute non sempre efficaci

(nonostante alcune siano geniali), che, infine, per attori secondari non all’altezza della pellicola. Albanese, aiutato moltissimo anche dall’allora coincidente scandalo berlusconiano delle escort (in cui Cetto si rispecchia moltissimo), riesce comunque a fare centro, anche se con qualche sbavatura, confermandosi abile genio satirico, ma soprattutto grande personaggio mediatico, capace di catalizzare l’interesse su di se anche attraverso tutte le nuove forme di comunicazione. Tra le migliori scene da segnalare quella iniziale dell’ingorgo accompagnato da una sinfonia di clacson, il discorso al ragioniere sulle tasse e il comizio ai cittadini, tanto stupende quanto significative.

Potete trovare il film nell’iTunes Movie Store al prezzo di 16,99 Euro per l’acquisto in HD, 13,99 per l’acquisto nel formato standard, 4,99 per il noleggio HD ed infine 3,99 per il noleggio nel formato standard. Buona visione!

Pro: Antonio Albanese genera un grandissimo personaggio, la satira centra il bersaglio.

Contro: il film non fa ridere quanto vorrebbe, escluso Sergio Rubini il resto del cast è inadeguato.

Voto: 7

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