Secondo uno studio portato avanti da Compete, soltanto il 27% degli utenti iPhone utilizza il dispositivo per fini lavorativi.

Questo significa che il rimanente 73% ne fa un uso prettamente personale e non professionale. Lo studio è stato condotto su una base di 600 utenti.
Per quanto riguarda le altre marche di smartphone (HTC, RIM, Nokia), invece, l’uso per fini lavorativi sale al 59%.
Queste le considerazioni fatta da Danielle Nohe, direttore della ricerca Compete:
L’iPhone è così portato all’uso personale che le sue stesse campagne pubblicitarie non puntano più a promuovere caratteristiche tecniche dell’apparecchio, ma le sue applicazioni sociali o legate al geo-posizionamento”. [..] Abbiamo chiesto agli utenti iPhone di elencarci le applicazioni che usano di più, e ci hanno risposto, per il 39% applicazioni sulle previsioni del tempo, il 25% Facebook, il 7% Shazam, and il LoseIt
Questo studio, sebbene basato su una percentuale bassissima di utenti è comunque indicativo e può essere letto in due modi diverti, uno positivo e uno negativo.
Partiamo dal secondo: l’iPhone sembra non interessare ancora massicciamente l’utenza business, forse per la mancanza di buoni applicativi per la gestione dei documenti Office o di un navigatore GPS offline.
L’aspetto positivo, invece, sta nel fatto che grazie all’iPhone gli smartphone non vengono più considerati strumento di lavoro, ma vengono utilizzati anche e soprattutto per fini personali, aprendo una strada impensabile fino a quelche mese fa, tant’è che anche gli altri porduttori si stanno attrezzando per imitare le scelte di Apple nel campo della telefonia.
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