Frogger Decades: bei vecchi tempi – la recensione di iPhoneItalia

Ho amato Frogger dal primo istante in cui l’ho visto. Era la versione originale, replicata su un vecchio PC con Mame, e da li è scoccata la scintilla. E’ stato un amore folgorante e turbinoso che mi ha portato a procurarmi ogni versione del gioco presente sul mercato: quelle per il vecchio Gameboy, quelle per Nintendo DS… addirittura quella da usare di nascosto nel Dashboard del mac, su cui ho perso in ufficio decine di ore “morte” (più che altro, uccise). La versione iOs del titolo però era francamente deludente e ora, per celebrare i 30 anni del gioco (siamo quasi coetanei!) la Konami ci riprova, chiedendo una collaborazione illustre e creando Frogger Decades.

Con una mossa assolutamente intelligente, la Konami ha deciso di affidare lo sviluppo del titolo a Revolutionary Concepts, l’unico sviluppatore che è stato in grado di regalare al pubblico di amanti di Frogger qualcosa di degno di questo nome: lo splendido Banzai Rabbit. Il gioco Revolutionary Concepts vedeva un super eroe salterino impegnato in una serie di missioni successive, in pieno stile Frogger. Per di più, Banzai Rabbit, in origine, aveva per protagonista una rana: ed è stato proprio l’intervento di mamma Konami ad obbligare lo sviluppatore a sostituirla con un coniglio.
Un intervento assolutamente inutile, perchè, rane o conigli, Banzai Rabbit ERA Frogger: solo che, diversamente dal titolo sviluppato dalla Konami, questo era un gioco bello e divertente! Pur non avendo la licenze di alcun tipo, i ragazzi di Revolutionary Concepts hanno ricreato in pieno il gameplay originale, migliorandolo ed adattandolo perfettamente al touch screen.

Perchè non affidare a loro, quindi, lo sviluppo di un nuovo capitolo della serie? Detto e fatto, ecco che arriva a reti unificate Frogger Decades, fatto apposta per celebrare i 30 anni della rana e sviluppato da gente che se ne intende davvero!
La storia è questa, e tenetevi forte: gli amici di Frogger gli hanno organizzato una feste di compleanno a sorpresa, per i suoi 30 anni (si, lo hanno fatto anche con me, ai tempi!). Ma il suo arci-nemico lo scopre e per rovinargli la giornata altera la cartina che gli hanno disegnato, rendendo la simpatica passeggiata pensata del gruppo di bontemponi una specie di infernale gimcana ad ostacoli. Frogger, a cui il buon Dio ha dato più muscoli nelle gambe che cervello, non si fa troppe domande, e parte felice verso questa nuova ed eccitante avventura, lasciando al giocatore il compito di controllarlo.

Cominciamo subito con il dire che, pur essendo un titolo arcade, Frogger Decades ha una gestione dei livelli un po’ particolare. Ce ne sono solo 6, e sono decisamente lunghi da concludere: per fortuna al loro interno si incontrano delle simpatiche bandierine rosse che salvano automaticamente il gioco e ci permettono di ricominciare ogni volta dall’ultima bandierina innalzata. Non solo: anche il nostro punteggio viene salvato ogni volta. Questo toglie un po’ di fascino alla dinamica arcade del titolo, ma non ne compromette la longevità, perchè Frogger Decades è decisamente impegnativo… anche per via del fatto ceh il tempo a nostra disposizione non è eterno: lo schermo “scorre” in avanti, e se si resta indietro si muore automaticamente. E non solo: Frogger per rimanere in vita deve sfamarsi, prendendo con la sua lingua smisurata mosche disperse in giro per il livello, con le quali si va a riempire l’indicatore di salute nella parte bassa dello schermo.
Aggiungiamo che in ogni livello è possibile girare leggermente la telecamera per vedere meglio gli ambienti, interamente realizzati in 3D e in cui non mancano i giochi prospettici, con mosche apparentemente irraggiungibili e gradini assassini non sempre ben in mostra.
Ma a complicare ulteriormente il gioco, e in maniera non proprio positiva, arrivano anche i controlli, che non sono sempre ottimali.

I controlli sono, storicamente, il guaio principale di questo gioco su iOs. Frogger è uno di quei titoli che supplicano per una pulsantiera di tasti fisici, e negarlo è inutile: ci si può al massimo girare intorno. In questo caso lo si fa implementando due diversi controlli: uno basato su una classica pulsantiera virtuale, con un movimenti direzionali a sinistra, e tasti per saltare e “slinguare” a destra. Ma lo schema di controllo di default, quello suggerito dal gioco, è invece basato su gestures specifiche, che permettono di controllare la rana, i suoi spostamenti, i suoi salti e la sua virtuosa lingua.
Tutto è spiegato attraverso un tutorial, che definire criptico è ancora riduttivo: i gesti da fare sono spiegati con dei disegni, che vengono mostrati nel corso del gioco. Se alcuni sono ovvi (un breve swipe del dito, per spostarlo o un tocco per tirar fuori la lingua) altri sono decisamente complessi da capire attraverso il semplice ausilio dei disegni, e ancora più intricati da mettere in pratica nel corso della partita.
Quello che non si riesce a capire è: ma perchè non hanno mantenuto le cose semplici, come nel Frogger originale, e in Banzai Rabbit? In Frogger Decades è possibile saltare, girare, fare balzi in alto, in lungo e di lato, allungare la lingua… e tutte queste operazioni vengono compiute con una combinazione di gesti, di tocchi e di trascinamenti che non sempre sono intuitivi e raramente funzionano con la precisione che sarebbe necessaria ad un titolo di questo tipo.

Ed è un vero peccato: con dei controlli migliori (o più semplici) Frogger Decades sarebbe stato davvero un gioco eccezionale. La presentazione grafica è eccellente e le idee ci sono tutte: il gameplay è movimentato e vivace, la difficoltà non banale. Eppure con i controlli attuali la frustrazione è tanta. Insomma, Frogger Decades è un ottimo titolo, meravigliosamente realizzato: eppure gli manca il cuore pulsante, quel nocciolo di puro divertimento che c’era nell’originale di 30 anni fa e che nessuno è più riuscito a catturare.

Frogger Decades è un’applicazione universale disponibile su App Store a 0,79 €

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