Dragon Chaser: hack’n’slash vichingo – la recensione di iPhoneItalia

La mia prima partita a Dragon Chaser è stata un mezzo disastro. Non mi piaceva il gioco, non mi piaceva la grafica, non mi piacevano i controlli. E morivo in continuazione (come mio solito). Ero così contrariata che per giorni ho lasciato perdere il titolo… Quando finalmente l’ho ripreso in mano mi sono accorta di quanto la mia impressione iniziale fosse sbagliata: pur avendo qualche pecca, Dragon Chaser è un buon hack’n’slash, che non ridefinisce il genere ma che riesce comunque ad intrattenere un appassionato.

Con il senno di poi, so perfettamente cosa mi aveva lasciato tanto perplessa in questo gioco: la completa mancanza di un’introduzione, di qualsiasi tipo. Non viene fornito nessun background e so cosa state pensando: “Considerata l’originalità e la qualità delle storie dietro alla maggior parte dei giochi in App Store, questa non è proprio una perdita!”… non poso darvi torto, ma uno straccio di intro per spiegare chi è il gioppino che il giocatore si impegna a tenere in vita avrebbe comunque fatto piacere. Quello che è un po’ più grave è la completa mancanza di un tutorial, o di una spiegazione anche schematica di come funzioni il gioco.

Il giocatore si trova in mezzo al combattimento, ma fin qui nessun problema: Dragon Chaser è un classico hack’n’slash, e ci si ritrova quasi subito con i comandi. Un joystick virtuale a sinistra, per gli spostamenti, e due pulsanti a destra, per le due armi a nostra disposizione: un’accetta da lancio (per gli attacchi a distanza) e un’ascia di dimensioni standard per il corpo a corpo. I controlli, diversamente dalla mia impressione iniziale, non sono troppo male: certo, un po’ di velocità in più sarebbe stata gradita, ma per fortuna è possibile potenziare il personaggio per renderlo un po’ più agile, andando avanti nel gioco. Come molti titoli di questo tipo non è sempre facilissimo valutare la “profondità” e mettersi quindi all’altezza giusta per colpire i nemici, ma basta fare un po’ di pratica e questi aspetti si risolvono facilmente.

Il gioco progredisce attraverso una serie di isole, alcune delle quali divise in più capitoli (più schemi di gioco). Le ambientazioni sono abbastanza varie, anche se la loro disposizione pare del tutto casuale e sulla stessa isolata troviamo prima una foresta lussureggiante, poi un ghiacciaio e infine, perchè no?, una specie di cimitero diroccato. Tra un’isola e l’altra è possibile tornare al proprio ridente paesello vichingo, per fare un po’ di shopping di armi e armature, usando i soldi guadagnati durante i combattimenti. Durante i combattimenti si accumula anche esperienza e si sale di livello: questo rende disponibili un certo numero di punti che possiamo distribuire a nostro piacere tra le nostre caratteristiche e le nostre abilità (anche se alcune son inizialmente bloccate e si sbloccano solo al raggiungimento di determinati livelli).

Insomma, fino a qui è tutto molto standard: non si capisce bene cosa centrino i draghi che danno il titolo al gioco (e che compaiono in un secondo tempo, almeno come nemici da affrontare), ma non si soffre più di tanto per la mancanza di spiegazioni. Ad un certo punto compare un messaggio: “Il villaggio è sotto attacco! Vai a difenderlo!”: e di colpo ci si trova catapultati in un castle defense in stile Fruit Ninja! Dobbiamo usare le dita per scacciare i mostri che stanno cercando di abbattere le mura del castello, tracciando delle linee. Ecco che di colpo si capisce a cosa servono gli altri due negozianti del paese: vendono potenziamenti per questa fase del gioco!

Dopo un attimo di perplessità iniziale, queste fasi del gioco (che compaiono di tanto in tanto, tra un livello e l’altro) sono un’aggiunta abbastanza divertente e ben congeniata, in grado di spezzare un po’ la monotonia. In un secondo tempo si incontrano anche livelli di un altro tipo, che ci vedono in sella ad un drago volante, intendo a far fuori i suoi simili con fiammate che gli escono dalla bocca. I controlli di questo secondo “minigioco” sono abbastanza scomodi e obbligano a evoluzioni ben poco eleganti per mettersi alla corretta distanza e sparare sui draghetti nemici.

Queste aggiunte sono chiaramente finalizzate a rimediare al difetto principale del genere hack’n’slash: quello di essere un po’ monotono. E sebbene assolvano egregiamente alla loro funzione, la completa mancanza di un contesto li rende parecchio slegati: non si sa quando aspettarseli e nemmeno come gestirli. Per esempio: il non aver minimamente investito in potenziamenti per il mio villaggio (perchè non avevo idea di quale fosse la loro funzione) mi ha portata a dover fare un po’ di backtracking, in modo da recuperare il denaro necessario a potenziare difesa ed attacco. Un problema che sarebbe stato facilmente risolvibile con un po’ di contestualizzazione in più.

E’ un vero peccato che Dragon Chaser non abbia investito un po’ di più nel “contorno”: è un gioco con parecchi pregi, primo fra tutti l’aver cercato con ostinazione di rimanere il più possibile vario. Nel gioco non mancano nemmeno alcuni boss, ma tutto pare assolutamente casuale, poichè non esiste nessun collante di background. Il giocatore interpreta un generico vichingo, che fa le tipiche cose generiche da vichingo medio: ammazzare gli orsi, oggi; uccidere i draghi, domani; difendere il villaggio, il giorno dopo.

Per fortuna il gioco è abbastanza divertente e non è difficile conservare un po’ di attenzione. Diversamente dalla mia impressione iniziale il livello di difficoltà, una volta che ci si è abituati ai controlli, è davvero basso: il gioco si completa in un paio d’ore, alla fine delle quali difficilmente si tornerà a giocarci, anche per via della mancanza di achievements, punteggi o supporto online di qualsiasi tipo.

Per gli amanti di questo genere si tratta senza dubbio di un ottimo titolo… per il giocatore medio forse la spesa non è giustificata, ma se vi va di menare le mani, anzi, le asce!, correte a prendervelo e incrociate le dita per qualche aggiornamento futuro con un po’ di livelli, di armi, e di personaggi nuovi.

Dragon Chaser è disponibile su App Store a 1,59 €

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