Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, non ama i brevetti e lo fa intendere in nuove dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa nel corso di un keynote all’Embedded System Conference Silicon Valley.

Lo spunto per queste sue dichiarazioni è Paul Allen, che recentemente ha querelato Apple, Google, Yahoo, Facebook e altri per la violazione di alcuni brevetti. Wozniak dice la sua:
Un sacco di brevetti non valgono ormai molto. In altre parole, uno studente del quinto anno potrebbe suggerire le stesse proposte. L’altra sera, Paul Allen parlava al Computer History Museum e avevo quattro biglietti, ma all’ultimo minuto ho deciso di non andare, poiché ho rammentato che sta denunciando società come Google e Apple ma non Microsoft, giacché quest’ultima ha comprato i suoi brevetti. Diavolo! Allen dovrebbe essere lì fuori a investire in società che fanno qualcosa, costruire prodotti, creare un mondo nuovo e non denunciare le persone andando a spasso con gli avvocati per fare soldi
Per Wozniak, il problema dei brevetti risiede proprio in questo: grandi aziende con grandi capitali hanno la possibilità di investire in bravi ingegneri, col solo compito di far creare loro dei progetti e di brevettarli, anche se questi non sono praticamente ancora fattibili. Poi ci si siete e si aspetta che qualche imprenditore intraprendente si interessi a tali brevetti e inizi ad utilizzarli. Wozniak:
Non c’è niente di speciale in tutto questo, le grandi società possono permettersi di lavorare e studiare tecniche costose per anni prima di rendere un prodotto accessibile. Indagare e brevettare, brevettare, brevettare…
Ed infine racconta un aneddoto per chiarire il suo pensiero:
Mettendo insieme l’Apple II era necessario sfruttare un generatore di caratteri ed era indispensabile sfruttare qualche tecnica per raggruppare punti di pixel su una TV. Ad un certo punto notammo che RCA aveva un brevetto sui generatori di caratteri per dispositivi raster, una concessione che all’epoca nessuno poteva immaginare potesse realmente essere usata per qualcosa, ma che ci obbligò a concedere cinque dollari per ogni Apple II venduto per una piccola idea che non è niente di grandioso: tenere conto dei bit e visualizzare i caratteri corrispondenti sulla TV. Non vi sono altri modi possibili di farlo, chiunque sarebbe arrivato alla stessa conclusione.
Insomma, per Wozniak la legge sui brevetti andrebbe riformata per evitare situazioni simili.