Third Blade: troppo carino! – la recensione di iPhoneItalia

Quando era bambino Third Blade probabilmente voleva diventare un action-rpg. Ma tutti noi sappiamo che non sempre i sogni si realizzano: e Third Blade si è dovuto accontentare ed è diventato un eccellente picchiaduro a scorrimento orizzontale, un po’ hack’n’slash e molto poco rpg. E se lo si vede in quest’ottica è davvero un successo.

Third Blade ha una storia che definire inesistente è ancora poco. Un brutto giorno bel protagonista era in giro per una radiosa foresta, a torso nudo, con la sua dolce amica armata di pistoloni, quando Ahinoi successe un fatto greve: un branco di lumache assassine (sic) piomba su di loro e “rapisce (sarebbe meglio dire, digerisce, ma nel gioco si conserva una speranza) la fanciulla, mentre il prode guerriero decide di inseguirle per contrattaccare.
La storia è tutta qui, e l’unica cosa buona è che almeno il gioco non ha la pretesa ipocrita di ampliarla ulteriormente e si limita a mandarvi attraverso una serie di livelli senza darvi ulteriori spiegazioni dei come e dei perchè.

I livelli sono tutti meravigliosamente disegnati, con dei bei fondali dai colori pastello su cui si disegnano gli scolpitissimi addominali del nostro personaggio, che si muove in maniera fluidissima e non ha mai un pixel fuori posto. L’unico neo sono i mostri: ben fatti ma orrendamente ripetitivi, li affronterete all’infinito, schema dopo schema…

Ad una grafica meravigliosa si abbina un gameplay decisamente avvincente: il combattimento è frenetico e i controlli decisamente ben fatti nella loro semplicità. Il gioco prende sotanzialmente il nome stesso da suo gameplay: la particolarità di questo titolo è nel poter scegliere tra tre diverse spade, che si alternano nel corso di ogni partita a piacimento, con differenti caratteristiche. Oltre ad una coppia di pugnali per gli attacchi veloci, abbiamo una katana, di media lunghezza, e un enorme spadone in stile Cloud decisamente gigantesco ma un po’ lento.

Oltre ad un joystick virtuale per gli spostamenti, il tasto per attaccare è uno solo… eppure il gioco non diventa mai banale grazie alla possibilità di cambiare arma e di poter usare il colpo speciale di ciascuna: Third Blade obbliga il giocatore ad un MINIMO di strategia, e lo incentiva a non buttarsi a capofitto in un pigia pigia furibondo di tasti.

Tutte le armi e le abilità possono essere potenziate tramite un negozio apposito, dove si possono anche comprare (pagandoli in euro) delle rune che permettonodi avere accesso ad oggetti supplementari, come per esempio pietre per resuscitare sul posto senza ricominciare da capo il livello. L’abitudine di inserire anche dentro a dei giochi a pagamento elementi tipici di un freemium continua a prendere piede, e non può che far storcere il naso agli appassionati, ma la cosa positiva è che queste rune possono essere acquistate anche tramite i soldi guadagnati giocando.

I potenziamenti, credetemi, vi serviranno tutti: Third Blade non è una passeggietta. Il livello di diffcoltà del gioco non è affatto banale: gli schemi a disposizione del giocatore sono davvero parecchi e si sbloccano poco per volta, inoltre sono disponibili dei livelli “arcade” dove si affrontano raffiche di mostri sempre più tosti per collezionare soldi e fare esperienza.

Third Blade è davvero tanto, tanto carino. Ha un delizioso protagonista a torso nudo, delle belle ambientazioni, ed un gameplay divertente. La domanda che sorge spontanea dopo qualche partita però è la seguente: è carino abbastanza per far dimenticare ai giocatore che sotto non c’è molto altro? Ovviamente la risposta è personalissima: se siete alla ricerca di un action rpg potreste trovare Third Blade deludente, ma come passatempo ameno e senza pretese è davvero un gioco fantastico, che faticherete a mettere in pausa.

Third Blade è disponibile su App Store a 2,39 €

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