Hot Springs Story: una vacanza alle terme – la recensione di iPhoneItalia

Ho giocato a Hot Springs Story per 7 ore di fila. Ma aspettate, prima di darmi della malata di mente all’ultimo stadio: questo gioco non è quello che pensate. Per farvi capire di che si tratta, devo per forza tornare indietro nel tempo: ai tempi di SimCity 2000 per guadagnare soldi ci si portava ad un certo livello e poi si faceva andare il gioco giorno e notte, in background, o con un minimo di supervisione. Ecco. Hot Springs Story mi ha ricordato questo: un gioco, da giocare facendo altro.



Mi rendo conto che detto così suoni molto male… Ma non fraintendetemi, Hot Springs Story è un ottimo gioco: va solo capito, e giocato con lo spirito giusto. Un gioco dove si deve gestire una stazione termale giapponese chiaramente non è che sia una bomba di eccitazione: per cui se state cercando qualcosa con cui sostituire Infinity Blade, o Dodompachi… bhe, girate al largo da qui, perchè sicuramente questo non è un titolo d’azione. Hot Spring Story è un titolo manageriale che dispone di una certa classe e di un notevole grado di originalità ma che non è privo di limiti.

E’ subito chiaro che questo gioco si basa fortemente sul precedente titolo Kairosoft, Game Dev Story. Game Dev Story è una piccola chicca, nel panorama dell’App Store: un gioco per veri nerd, dove si deve gestire e organizzare una software house. Un gioco decisamente interessante ma con alcuni limiti che la maggior parte dei fan riuscivano a non considerare… in virtù del tema: nessun vero appassionato poteva rinunciare a sviluppare giochi per il Game Kid della Nintendro. Insomma, Game Dev Story era qualcosa di così particolare da risultare un must-have assoluto.

In attesa dell’annunciato seguito, compare questo Hot Springs Story: un tema molto meno facile da far digerire ai gamers, che sono sicuramente interessati alle software house, ma molto meno alle terme. Eppure il gioco riesce a prendere grazie a delle dinamiche decisamente varie ed interessanti.

Alla base di tutto, c’è da costruire. Il vostro stabilimento termale ha bisogno di un sacco di cose: non solo le terme vere e proprie (per uomini e per donne, non miste… peccato!), ma anche camere per far risiedere gli ospiti, che sono la vera fonte di guadagno, e tutta una serie di attività collaterali. Centri estetici, ristoranti, distributori automatici, slot machine, negozi… All’inizio non avrete molta scelta, ma andando avanti nel gioco si renderanno disponibili le attività più disparate, dalla sedie massaggiatrice al ping-pong, passando per la tenda del chiaroveggente, la libreria, lo stand del karaoke, e chi più ne ha più ne metta. Anche le possibili decorazioni delle vostre terme aumenteranno: se all’inizio si potrà scegliere tra pini, ortensie, e rocce ornamentali, procedendo si sbloccheranno alberi di vario tipo, lanterne, stagni, ecc.


Una delle componenti più interessanti del gioco è la grandissima varietà di modi in cui si sbloccano nuovi contenuti. Alcuni vanno acquistati, ma per renderli disponibili dovrete prima finanziare il progetto giusto: eh si perchè durante il gioco continuerete a ricevere proposte di finanziamento da parte di cittadini che vogliono aprire le più incredibili attività e chissà perchè vengono dal direttore di uno stabilimento termale invece che andare in banca. Mah. Resta il fatto che in alcuni casi questo esborso porterà ad ottenere un nuovo contenuto: ma raramente sarà così semplice. A volte il finanziamento renderà disponibile una nuova categoria di clienti, i quali a loro volta vi “presenteranno” degli amici bisognosi di denaro (tze, sempre così coi prestiti!). E a loro volta gli amici ci porteranno altri contatti, fino ad arrivare a quello giusto. Ma in certi altri casi, per implementare nuove attività bisognerà essere “convincenti” con i bottegai… No, mi spiace, niente picchiatori in stile Grand Theft Auto: qui il massimo che si può fare è invitarli alle vostre terme e impegnarvi per fargliele piacere, aumentando il più possibile la popolarità delle strutture.

Che si intende dire? Ognuna delle strutture che edificherete ha fondamentalmente due parametri: costo, e popolarità. Il costo, ovviamente, indica quanto quella struttura vi farà guadagnare, mentre la popolarità è in sostanza l’indice della sua qualità: tanto più è alta, tanto più i vostri clienti saranno soddisfatti. Per creare delle strutture affidabili occorre stare attenti alle combinazioni: brutta idea mettere le macchine del pachinco accanto alle stanze in stile orientale con un target di vecchietti. Ancora peggio metterle vicino alla libreria. C’è da dire che queste combinazioni si scoprono solo con l’esperienza… e se alcune sono ovvie (mettere le camere vicine tra di loro), altre sono meno prevedibili: l’indovino va accanto al centro estetico, per esempio. Perchè? Perchè ci vanno solo le donne. Già.

Fondamentalmente il vero limite del gioco è proprio questo: e non parlo della sua demarcazione sessista sull’impiego dei chiromanti, ma della quasi totale mancanza di spiegazioni. Esiste un hel che definire stringato è ancora riduttivo… e il tutorial è praticamente inesistente. Personalmente non riesco nemmeno a crucciarmi più di tanto per questa cosa: trovo davvero massacrante la moderna tendenza di inserire tutorial estenuanti che guidano passo a passo il giocatore. Però devo anche dire che in Hot Spring Story si ha spesso la sensazione di andare a tentativi: vi troverete spesso e volentieri a demolire e ricostruire le cose alla ricerca della giusta combinazione, e lo steso procedimento “trial and error” viene usato per quasi tutto il resto della gestione.

Per esempio si possono acquistare degli oggetti per potenziare le strutture. Viene indicato nella descrizione un loro possibile utilizzo, è vero… ma l’indicazione è decisamente limitativa e non sempre corretta: quindi anche li, vi troverete spesso ad cercare di usare il miele nelle vasche idro-massaggio, il the freddo sul tavolo da ping-pong o il quadro coi fiori nelle camere occidentali. A vostro rischio e pericolo perchè i risultati saranno parecchio diversi (e in certi rari casi anche negativi!).

Un altro aspetto decisamente complesso è quello che riguarda la gestione degli ospiti: si può scegliere su quali categorie fare promozione, ma non è assolutamente chiaro che cosa questo comporti, e vi troverete spesso ad alternarle in maniera più o meno casuale: le vostre terme diventeranno rpeso un formicaio di vecchini, famiglie con figli, studenti, manager, infermiere, chiromanti, pianisti, annunciatrici tv, fotomodelle… e chi più e ha più ne metta. Queste categorie porteranno ciascuna a determinati risultati e per scoprire quali sono non vi resta altro che provarle tutte.

Gli achievements sono assenti dal gioco nella loro forma standard, ma in compenso è stato inserito un interessante sistema di valutazione, basato sule pubblicazioni. Ci sono diverse riviste e ogni sei mesi potrete partecipare al concorso organizzato da una di queste. Dalla stampa locale di passa, man mano che si arriva primi, alla guida Nichelin, ma ci sono anche alcune riviste più di settore, specializzate in ristoranti o ambientazione. Insomma, dovrete darvi da fare per ottenere trofei in tutte le riviste, con i relativi premi in denaro.

Per quanto riguarda la parte grafica, Hot Springs Story è davvero ben realizzato: le vostre terme sentono i cambiamenti delle stagioni, del giorno e della notte… e vederle popolate di persone che si affaccendano, spengono la luce la sera, si rialzano al mattino è davvero qualcosa di affascinante. La grafica è complessa e dettagliatissima, in una visuale isometrica che risulta quasi sempre abbastanza chiara. I personaggi sono davvero moltissimi, ognuno con un’apparenza ed un comportamento specifici: starli a guardare è decisamente divertente (oltre che utile in termini di strategia di gioco!). Inoltre è stato eliminato il pad presente nella parte inferiore dello schermo di Game Dev: un’ottima cosa, in quanto serviva a ben poco e mangiava via un sacco di spazio. Hot Springs Story si può giocare sia in orizzontale che in verticale, a seconda della preferenza: per abitudine ho incominciato a giocare sul formato ritratto (come era Game Dev) ma si sono presto adattata al più comodo formato landscape. Inoltre tra le opzioni è possibile scegliere se dare priorità alla grafica (disabilitando gli effetti giorno-notte) o alle perfomances, ma non ho avvertito in nessun caso dei rallentamenti sul mio iPod 3G.

Il gioco ha dei tempi morti, è vero, dove dovrete bene o male aspettare l’arrivo di certi eventi, o un nuovo flusso di soldi nelle vostre casse che vi permetta di costruire qualcosa di nuovo: ma in un certo senso è il bello di giochi di questo tipo, che garantiscono quella rilassatezza che manca alla maggior parte dei titoli, senza per questo diventare noiosi… anzi! Alla fine del terzo mese del sedicesimo anno, il gioco “finisce”: in realtà non succede nulla, ma vengono registrati i vostri punteggi e messi in classifica. L’aspetto del punteggio non riesce ad essere più di tanto interessante ai fini del gioco: il bello è altrove, nella creazione e nell’ottimizzazione di uno stabilimento davvero perfetto, che si otterrà probabilmente diversi anni dopo la fine del gioco.

Hot Springs Story è un gioco diverso dal solito, e decisamente non adatto a tutti: proprio come un bagno nelle terme giapponesi, è un esperienza a sè, dove il percorso è più importante del risultato finale. La sua stessa meccanica di apprendimento, che ho criticato aspramente… è in realtà parte del gioco e forse si deve a lei l’atmosfera e il fascino che si vengono a creare. Il passaggio del tempo e delle stagioni, l’andare e venire delle persone: Hot Springs Story è un gioco inspiegabilmente poetico per essere un semplice manageriale, lontano dalle atmosfere concitate di Sim City e dal “logorio della vita moderna”.

Insomma questo gioco mi ha decisamente appassionata. Non avrei mai pensato di apprezzarlo più di Game Dev Story… eppure è andata proprio così! Si tratta di un manageriale complesso, affascinante e fuori dagli schemi, che consiglio caldamente a quanti apprezzano questo genere. Per gli altri una parola di avvertimento è doverosa, ma si tratta comunque di un gioco splendido, che si fa apprezzare… con i suoi tempi e a modo suo.

Hot Springs Story è disponibile su App Store al prezzo introduttivo di 2,99 €

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