Bugs War: uno shooter, un po’ diverso? – la recensione di iPhoneItalia

C’è una cosa di questo gioco che davvero non capisco. Perchè chiamare Bugs War un titolo dove quello che si combatte non ha nulla a che vedere con gli insetti? In Bugs War si combatto gli alieni: alieni di ogni forma e colore, ma decisamente poco insettiformi. Perchè dunque chiamarlo in questa maniera?!Il gioco in sè non offre risposte a questo mio quesito, e butta il giocatore in media res, nel mezzo di una bella invasione aliena. L’ennesima.



Bugs War è uno shooter abbastanza tradizionale: il succo del gioco è sparare ad alieni di vario tipo, che corrono in un susseguirsi di ondate verso un gruppo di umani posizionato al centro dello schermo, con chiari intenti poco amichevoli. Che cosa faccia quel gruppo di citrulli li in mezzo, mentre attorno piovono bombe atomiche e ufo non è dato sapere, ma si tratta di una compagni decisamente eterogenea: si va dagli uomini d’affari in doppio petto alle tipine ben vestite fino ad un buffo figuro che pare un profugo incravattato. Come sempre è meglio non farsi domande… Ma diciamo che detti citrulli non mancano di stima nei vostri confronti e non soltanto vi ricompensano (ammesso siano ancora vivi) alla fine di ogni ondata: fanno anche un’assurda danza di gioia alla fine di ogni livello.

Ricapitoliamo. Ci sono gli alieni. Ci sono i civili. Il vostro compito è sparare ai primi per tener vivi i secondi. Fin qui tutto chiaro. Il funzionamento del gioco è altrettanto schematico, ma decisamente migliore e senza dubbio più originale. Pur avendo la stessa precisa trama di Max Adventure (e di un milione di altri giochi…) con invasioni aliene e civili da salvare, Bugs War non è il solito dual stick shooter. Sparare qui è una faccenda decisamente più interessante: con il pollice sinistro si gestisce un mirino, e con il destro si aziona il grilletto, ed eventualmente si cambia arma.

I controlli del gioco funzionano decisamente bene e danno una certa soddisfazione: mirare e sparare agli alieni che si avvicinano agli umani dimenanti è decisamente un’esperienza soddisfacente. Personalmente ho trovato un po’ scomodo il sistema implementato per cambiare le armi. Le armi disponibili nel gioco sono una quindicina, ma in ogni livello se ne possono portare solo quattro: solo che in basso a destra ne vengono mostrate tre… quella selezionata, con cui si spara, e altre due. Per attivare la quarta occorre far ruotare le armi tra di loro: un sistema difficile da spiegare e non troppo chiaro nemmeno in pratica, che rischia di incasinare il giocatore nelle fasi più acute del combattimento. Devo ammettere che questa è davvero l’unica critica che posso fare ai controlli del gioco, che a parte questo sono davvero ottimali.

All’inizio di ogni livello si scelgono le armi da portare con se: occorre usare un po’ di strategia e di intelligenza per dosare la potenza di fuoco con la necessità di trovare munizioni… le armi base hanno infatti munizioni infinite, ma sono lente e fanno ben poco danno. Certo sono disponibili mitragliatori, lanciarazzi, shotgun e chi più ne ha più ne metta: ma queste armi ovviamente richiedono munizioni e anche iniziando un livello belli carichi si rischia di trovarsi presto con i caricatori vuoti. Inoltre ad ogni nuovo livello compaiono nuovi alieni, differenti e più potenti: occorre quindi potenziare di conseguenza anche il proprio armamentario e giocare di strategia. Capire quali alieni seccare per primi, e con che armi farlo è essenziale per tenere in vita i civili.

La grafica del gioco è… decisamente bislacca. Intendiamoci, è visivamente gradevole, realizzata con un 3D semplice ma divertente e colorato. Anche le ambientazioni dei vari livelli sono simpatiche: si va dl classico pratone a paesaggi più cittadini, fino ad arrivare a qualcosa di decisamente simile a Stonehenge. La loro varietà è relativa: ce ne sono 4 o 5, e si ripetono nei differenti livelli. Ma bisogna ammettere che le animazioni sono a dir poco essenziali: i poveri dementi che saltellano felici come pasque in mezzo alle vostre sparatorie sono talmente goffi da risultare quasi comici, e la loro assurda danza di gioia finale fa pensare ad una danza del ventre al rallenty. Idem dicasi per gli alieni, che si muovono “scatterellando” e saltellando verso le loro prede idiote: sono molto variegati nel design, che manca totalmente di uniformità (si va dal classico alieno verde con il casco a strani animali, passando per robot stile Guerra dei Mondi e tipi in tuta anti-radioattiva).

Il gioco presenta comunque una discreta longevità: la difficoltà è calibrata in maniera un po’ approssimativa, e capita di morire diverse volte in un livello per poi passare al primo colpo e senza alcuna fatica quello successivo… ma Bugs War offre un buon numero di ore di gioco, anche per i giocatori più smaliziati. Il gameplay in se e per sè è un po’ ripetitivo: il gioco cerca di differenziare alcuni livelli, con boss speciali e giornate di “sopravvivenza”, ma fondamentalmente si tratta sempre di fare la stessa cosa: prendere la mira e sparare.

Resta il fatto che questa operazione Bugs War la fa bene: i suoi controlli sono interessati e ben realizzati, e riescono ad essere estremamente immediati e divertenti. Fondamentalmente il punto forte del gioco è questo: provatelo se siete alla ricerca di uno shooter un po’ diverso dal solito. Ma se invece volte un’esperienza varia e con maggior profondità e strategia… bhe, è possibile che Bugs War in questo caso non faccia per voi.

Bugs War è disponibile su App Store a 1,59 €

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