Sondaggi: le applicazioni da 0,79 € destinate a diventare sempre meno

Secondo quanto riportato da Macworld, il quale riporta a sua volta i risultati di un sondaggio condotto da Appcelerator e da IDC, sembra che i developer siano interessati a sviluppare applicazioni il cui prezzo non sarà più fissato all’ormai classico 0,79 €, preferendo dunque adottare nuove sistemi capaci di generare profitto, quali ad esempio la sottoscrizione di abbonamenti, gli in-app purchase e la pubblicità.

Il sondaggio è stato realizzato intervistando ben 2235 sviluppatori di applicazioni mobile. Ciò che è emerso è il fatto che i developer siano sempre meno propensi ad adottare la soluzione che prevede un costo fisso iniziale (in questo di caso di 0,79 €) come fonte di guadagno del proprio lavoro. Sembrano piuttosto preferire altri metodi per generare profitto, ad esempio l’inserzione di pubblicità all’interno dell’applicazione stessa, gli in-app purchase o dei sistemi di abbonamento che l’utente può sottoscrivere.

Al tempo stesso, le applicazioni evolvono verso modelli sempre più elaborati, capaci di fornire nuove funzionalità quali la localizzazione, i servizi cloud fino a giungere alle applicazioni destinate ad effettuare transazioni economiche, ottime nel caso del mobile commerce, grazie a cui è possibile gestire l’e-commerce direttamente da piattaforme mobile. Questo progredire va di pari passi con l’amplificarsi delle aspettative della clientela, che giorno dopo giorno risulta avere nuove esigenze e nuove aspettative.

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