Apple e il divieto per la parola “gay” su AppStore, solo precauzione?

Quella che vi raccontiamo oggi è la storia di un piccolo sviluppatore iOS che sta avendo una serie di problemi a far ri-approvare la sua applicazione su AppStore. Ma andiamo con ordine.

Lo sviluppatore, alcuni mesi fa, pubblicò su AppStore l’applicazione jack’d, un social network dedicato interamente alla comunità gay. L’app fu approvata e per diverse settimane è rimasta online, fino a quando alcuni giorni fa è stata tolta dallo store.

Lo sviluppatore ha chiesto spiegazioni all’assistenza Apple ed il motivo è stato che, tra le varie foto lasciate dagli utenti, molte avevano espliciti contenuti sessuali e questo non si sposava con la politica Apple. Lo sviluppatore ha dato ragione alla stessa Apple ed ha quindi lavorato ad un aggiornamento che consente di bloccare tutti gli utenti di jack’d che postano foto “non adatte”, in modo da filtrarle all’origine.

Una volta inviato questo aggiornamento, l’amara sorpresa. Su iTunes Connect è infatti apparso il messaggio che vedete nell’immagine in alto e che spiega come l’applicazione potrebbe essere rifiutata perchè contenente una parola “non consigliata“: “gay”.

Lo sviluppatore ha subito contattato Apple per avere maggiori delucidazioni, ma al momento nessuna risposta è ancora arrivata. Lo stesso dev, però, ci tiene a precisare che molto probabilmente si è trattato di un malinteso, che spera si risolva entro pochi giorni.

La questione sta scatenando un polverone, in quanto Apple viene tacciata di “omofobia“, ma sappiamo tutti che non è così. La spiegazione è semplice: chi gestisce le approvazioni su AppStore ha inserito una serie di termini che potrebbero comportare la non approvazione dell’applicazione se usati in modo non corretto (in pratica non è che usando la parola gay in AppStore l’app venga automaticamente non approvata). Pensate ad uno sviluppatore che usi la parola “gay” per offendere gli omosessuali nella descrizione su AppStore (è un esempio limite, ma che fa capire come mai Apple faccia bene a prevenire), allora sì che si scatenerebbe un putiferio! Filtrando automaticamente questa parola, invece, i responsabili delle approvazioni hanno modo di controllare che tali parole (gay in questo caso) non vengano utilizzate in modo inappropriato.

Si tratta quindi di un comportamento del tutto normale e, a mio modesto parere, anche giusto. Per questo, evitiamo le polemiche inutili che spesso nascono strumentalizzando avvenimenti come questo.

Cosa ne pensate?

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