Un senatore USA contro Tim Cook: “Apple ha il dovere morale di combattere la censura in Cina”

Lo scorso fine settimana, Tim Cook è stato nuovamente in Cina per partecipare alla World Internet Conference e parlare di come Apple e il governo cinese condividano una visione aperta dell’economia digitale. Oggi, però, il senatore degli Stati Uniti Patrick Leahy ha dichiarato che Apple ha il dovere morale di combattere l’oppressione e la censura in Cina.

La partecipazione di Tim Cook alla Conferenza ha sorpreso un po’ tutti, visto che ultimamente Apple si era scontrata con la Cina su diversi punti, come l’obbligo di rimuovere dall’App Store le app VPN o app di messaggistica come Skype. Obblighi che Apple ha sempre rispettato, visto che si tratta di leggi locali che se violate porterebbero Apple ad uscire dal mercato cinese.

Durante il suo intervento, Tim Cook ha osservato che “Apple e la Cina condividono una visione di economia digitale rivolta all’apertura e ad un futuro comune nel cyberspazio“.

Proprio partendo da queste parole, il senatore Leahy ha dichiarato che Apple dovrebbe fare di più per combattere la censura in Cina:

Le aziende tecnologiche americane sono diventate le principali sostenitrici della libertà di espressione negli Stati Uniti. Ma questo impegno non dovrebbe limitarsi ai nostri confini… i leader globali dell’innovazione come Apple hanno sia un’opportunità che un obbligo morale di promuovere la libertà di espressione e gli altri diritti umani fondamentali in paesi che negano sistematicamente questi diritti.

Apple è una forza positiva in Cina, ma credo che abbia il dovere morale di sopprimere ogni tentativo di limitare la libertà di espressione in quel paese.

Parole sicuramente giuste, ma nella realtà a dominare sono sempre gli affari. Mettersi contro il governo cinese in questa fase significherebbe rischiare di compromettere gli sforzi fatti in questi anni per aumentare la quota di mercato nel paese.

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