Tim Cook scrive ai suoi dipendenti: “Apple non approva la nuova politica sull’immigrazione”

Tim Cook ha inviato una nota ai suoi dipendenti per confermare la linea dell’azienda: Apple non approva e non supporterà mai gli ordini esecutivi firmati dal presidente Donald Trump per limitare l’immigrazione negli Stati Uniti da alcuni paesi esteri. Nella nota, Cook afferma che questa scelta “non fa parte della politica che sosteniamo“.

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Nella lettera inviata ai propri dipendenti, Cook afferma che i dipendenti interessati dagli ordini esecutivi sono stati già contattati dalle risorse umane di Apple e dal team legale. Inoltre, Tim Cook è stato alla Casa Bianca per cercare di spiegare quali possano essere gli effetti negativi di questo ordine esecutivo, per tutti e per gli stessi dipendenti di Apple. Proteste simili sono arrivate anche da Google, Facebook, Microsoft e altre aziende tech.

Ecco il testo integrare della lettera:

Team,

nelle mie conversazioni con i funzionari governativi qui a Washington ho messo in chiaro che Apple crede profondamente nell’importanza dell’immigrazione, sia per la nostra azienda che per il futuro della nostra nazione. Apple non esisterebbe senza l’immigrazione, e non riuscirebbe a prosperare e innovare come ha sempre fatto.

Ho sentito molti di voi e so che siete preoccupati per l’ordine esecutivo emesso ieri dal governo per limitare l’immigrazione da sette paesi a maggioranza musulmana. Condivido le vostre preoccupazioni. Non è una politica che sosteniamo.

Ci sono dipendenti che sono stati direttamente colpiti da questo ordine. I nostri team delle risorse umane, legali e di sicurezza si sono già messi in contatto con loro, e Apple farà di tutto per sostenerli. Stiamo fornendo delle risorse su AppleWeb per chiunque abbia dubbi o domande circa queste nuove politiche di immigrazione. E siamo stati alla Casa Bianca per spiegare l’effetto negativo di questa scelta, per noi, i nostri dipendenti e per l’intera nazione.

Come ho detto molte volte, la diversità è quello che rende la nostra squadra più forte. E se c’è una cosa che so delle persone in Apple, è che c’è grande empatia tra tutti i dipendenti, tutti pronti a supportarsi a vicenda. E’ importante oggi come non mai essere uniti e far capire che nessuno potrà indebolire questo senso di unione. So di poter contare su tutti voi sul fatto che chiunque entri in Apple si senta il benvenuto, rispettato e valorizzato.

Apple è aperta. Aperta a tutti, non importa da dove provengano, che lingua parlano o quali siano i loro orientamenti sessuali e religiosi. I nostri dipendenti rappresentano i migliori talenti al mondo e il nostro team proviene da ogni angolo del globo.

Ricordo le parole di Martin Luther King: “Siamo arrivati da diverse navi, ma ora siamo tutti sulla stessa barca”.

Tim

 

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