Critiche alle esclusive su Apple Music

Dopo l’uscita dell’album “Blonde” di Frank Ocean in esclusiva su Apple Music, non sono mancate le critiche verso quella che ptorebbe essere un’abitudine delle case discografiche più vicine ad Apple: ostacolare il libero mercato con la concessione di importanti esclusive.

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Bob Lefsetz, critico musicale e importante esperto del settore, ha infatti scritto un pezzo molto duro contro Apple e contro queste esclusive che stanno diventando sempre più frequenti. In primis, sembra che anche il CEO del gruppo Universal Music si sia lamentato con alcuni dirigenti che gestiscono in autonomia le varie case discografiche collegate al gruppo, visto che il rischio è quello che sempre più artisti scelgano questa strada legandosi in esclusiva ad Apple Music per periodi più o meno lunghi.

Secondo Lefsetz, è in atto una vera e propria cospirazione tra Apple Music e l’industria della musica per cambiare le regole del gioco, costringere tutti gli utenti a pagare per utilizzare servizi streaming e offrire così maggiori soldi agli artisti. Per il critico, Apple dovrebbe essere indagata dall’antitrust americano:

Come si fa a competere con la società più ricca del mondo se questa ha ottenuto un’infinità di contatti e ha un potere contrattuale così alto? Non è possibile. Sarebbe come offrire i posti di Harvard soltanto ai migliori offerenti, senza alcuna opzione per gli altri. I ricchi diventeranno sempre più ricchi, a discapito degli utenti. Apple e le case discografiche stanno truccando il gioco a loro favore.

Per Lefsetz, le pratiche portate avanti da Apple non solo impediscono agli utenti non paganti di ascoltare interi album, ma garantiscono anche una vetrina più ampia agli artisti che accettano queste esclusive, impedenti agli artisti indie di emergere.

Cosa ne pensate?

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