Negli USA nuova Class Action contro AppleCare+ e gli iPhone ricondizionati

Apple rischia di dover affrontare una nuova Class Action negli Stati Uniti, questa volta collegata al servizio di sostituzione degli iPhone portati in assistenza tramite il servizio AppleCare+.

17628-15319-ipad3-top-l

I legali che hanno presentato questa Class Action prendono di mira gli iPhone ricondizionati: con il servizio AppleCare+, l’azienda afferma che i dispositivi portati in riparazione saranno sostituiti da iPhone ricondizionati, “equivalenti a quelli nuovi in termini di prestazioni e affidabilità“. Secondo l’accusa, però, “un’unità di seconda mano, che è stata modificata per apparire come nuova, non può essere considerata equivalente in termini di durata e prestazioni ad un dispositivo nuovo”. 

I vari firmatari della Class Action hanno presentato quindi dei vari e propri casi concreti in cui iPhone ricondizionati hanno funzionato in modo altalenante o hanno avuto diversi problemi.

Ora bisogna capire come il giudice interpreterà quel “equivalente in termini di prestazioni e affidabilità” garantito da Apple: se i dispositivi ricondizionati verranno reputati dal tribunale come non idonei a soddisfare questi requisiti, allora il rischio per Apple è che la Class Action venga portata davanti alla Corte.

Apple dà spesso la possibilità di sostituire i singoli pezzi danneggiati, ma spesso occorrono dai 7 ai 10 giorni prima che l’iPhone venga riparato. Per questo motivo, molti utenti optano per la sostituzione in loco con un iPhone ricondizionato, soprattutto se hanno a disposizione un backup recente.

[√ia]

HotAcquista iPhone 15 su Amazon!
News