Sette giorni da Androider: l’esperienza di un nostro autore

Immaginate di distaccarvi dal vostro iPhone per un’intera settimana. Come fareste a controllare la posta mentre siete fuori? Come potreste conoscere le ultimissime notizie senza il vostro fedele compagno di tasca? Ovviamente esistono soluzioni, e per molti una di queste è quella di utilizzare in via temporanea un telefono-muletto che disponga almeno delle stesse caratteristiche di base dell’iPhone, a prescindere dall’hardware e dal software. Se poi si cerca un dispositivo anche economico, la scelta migliore ricade probabilmente sui terminali Android. Ed è proprio questo ciò che ha fatto l’autore di questo articolo. Per una settimana ha utilizzato ininterrottamente un terminale Android sostituendolo al suo iPhone 4, partito per l’Olanda in cerca di assistenza.

Il terminale

Trattandosi di un telefono acquistato per essere utilizzato come un “muletto”, ovviamente la scelta non poteva che ricadere su un terminale di fascia media ma con caratteristiche hardware abbastanza interessanti dinanzi al prezzo comunque contenuto. La mia attenzione, influenzata dai pareri autorevoli di persone più esperte di me nel settore Android, si è concentrata su uno smartphone prodotto da LG, l’Optimus One.

Non ci troviamo certamente dinanzi ad un terminale di punta, ma grazie anche al suo prezzo davvero contenuto l’LG Optimus One si è rivelata davvero un’ottima soluzione per coprire questi giorni di assenza del mio iPhone 4. A livello tecnico il terminale presenta un display capacitivo da 3,2 pollici (poco più piccolo di quello dell’iPhone) e una memoria espandibile fino a 32 GB tramite Micro SD (2 GB sono inclusi con il telefono). Presente solo una fotocamera posteriore da 3 Megapixel, con zoom e autofocus, che consente di scattare foto e di registrare video. Il telefono monta nativamente il sistema operativo Android 2.2 ma può essere aggiornato a GingerBread senza problemi.

Il tutto a soli 179 euro. Non male, vero?

I sette giorni da Androider

I miei sette giorni da Androider, devo ammetterlo, non sono stati poi così drammatici come pensavo. Certo, ci sono state alcune cose che mi hanno fatto un po’ storcere il naso, ma altre che hanno saputo catturare la mia attenzione. Il primo impatto con Android è sicuramente molto duro, specialmente se, come il sottoscritto, si utilizza un iPhone dal 2008. Tuttavia, errore dopo errore, alla fine si impara qualcosa e anche piuttosto velocemente.

Per abituarmi ad Android ho avuto più o meno bisogno di due giorni. Molte cose sono diverse rispetto ad iOS e, a mio modestissimo avviso, una delle cose più scomode – probabilmente più comode per altri – di Android è rappresentata dalla necessità di utilizzare un pulsantino fisico per tornare indietro nelle schermate delle applicazioni piuttosto che premere i pulsanti su schermo come in iOS. Ma anche a questo ci si abitua. Certo con un po’ di nostalgia verso l’iPhone, ma ci si abitua.

Cosa colpisce di Android

Iniziando ad utilizzare Android con una certa continuità, di sicuro si rimane positivamente colpiti dalle tantissime opzioni di personalizzazione offerte da questo sistema operativo per smartphone e tablet. Praticamente ogni aspetto del sistema può essere gestito nei minimi dettagli. Inutile negare che in iOS tutto questo non è possibile. Se poi aggiungiamo a quanto già detto la possibilità di inserire ed utilizzare i widget nella Home e di personalizzare la schermata principale con stupendi sfondi animati, ci rendiamo conto che Android ha sicuramente una marcia in più, in questo caso, rispetto ad iOS.

Interessantissima anche l’integrazione di quasi ogni servizio con il proprio account Google (un qualsiasi indirizzo GMail rappresenta un account Google). Per completare acquisti nel Market basta infatti utilizzare il proprio account registrato per accedere a YouTube, piuttosto che a GMail e potrete subito scaricare nuovo software. Non sarà necessario registrare altri account specifici.

Cosa delude di Android

Di Android delude la praticità di utilizzo. Credo sia l’unico aspetto di questo sistema operativo che non sono proprio riuscito a digerire. Per praticità si intende sia il semplice utilizzo del telefono con le sue applicazioni di sistema, sia la quantità di software disponibili per lo stesso OS che siano in grado di adattarsi alle esigenze di ogni utente.

Mentre in iOS l’intera gestione delle applicazioni e dei processi risulta più chiara e semplice, sia per l’esperto che per i nuovi utenti, in Android questo non accade. Inevitabilmente sarà necessario dedicare un determinato quantitativo di tempo alla conoscenza del nuovo sistema operativo. In caso contrario sfrutterete in percentuale molto ridotta le potenzialità di Android oppure rimpiangerete decisamente troppo iOS, tanto da convincervi che sia il caso di recuperare quanto prima un altro iPhone. Inoltre su App Store c’è davvero un’applicazione per tutto; su Android no.

Le applicazioni di Android

Seppur il Market non raggiunga neanche lontanamente i numeri dell’App Store, le applicazioni più importanti (quali Skype, Facebook, Twitter, Viber, WhatsApp, Angry Birds, ecc) sono presenti anche su Android. Le funzioni offerte da questi software cross-platform sono praticamente le stesse, sia su Android che su iOS. L’unico aspetto in cui differiscono è la grafica. Grafica che su Android è sicuramente meno piacevole rispetto a quella di iOS (anche l’occhio vuole la sua parte, non è vero?).

Generalizzando il discorso sulla grafica, potremmo dire che in generale Android non è un sistema che cura il proprio look come fa invece Apple con iOS. L’attenzione ai dettagli dell’azienda di Cupertino è notoriamente maniacale. Non per questo ne consegue che la grafica di Android sia scadente.

Conclusioni

Lasciando le preferenze e i fanatismi da parte, va detto che Android è un buon sistema operativo. Un ottimo sistema operativo che, probabilmente, non ha ancora saputo sfruttare tutte le armi a sua disposizione per imporsi sulla concorrenza. Utilizzandolo in questi giorni non ho comunque sentito la mancanza dell’iPhone (a dire il vero in qualche occasione si, ma vabbè…) e sono più o meno riuscito a seguire in modo abbastanza normale le comunicazioni via mail, gli aggiornamenti del sito, i Feed RSS e tutti i canali che mi permettevano di restare in contatto con il mondo della rete anche quando non mi trovavo a casa.

Android non è male, ma iOS resta su un gradino più in alto. Almeno per ora.

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