
L’iPhone 17 ha introdotto il Camera Control: un tasto laterale capacitivo + sensore di pressione nascosto sotto una superficie in vetro zaffiro. Il layer capacitivo legge i gesti, quello di pressione distingue tra tocchi leggeri, pressioni più decise e scorrimenti per regolare, ad esempio, zoom ed esposizione. Con iPhone 18, le indiscrezioni raccontano un cambio di rotta: semplificare senza togliere.
La fonte parla di un taglio dello strato capacitivo e di un’affidabilità totale al solo sensore di pressione, che si occuperebbe di riconoscere tap, press e swipe. In altre parole, stesse funzioni del tasto Camera Control attuale, ma ottenute con un unico sensore. Non è un salto nel vuoto: nel mondo Android esistono già implementazioni simili (si citano OPPO X8 Ultra e vivo X200 Ultra) dove la pressione gestisce anche gesti “simil-touch”.
Questo cambio potrebbe portare alcuni vantaggi per Apple e gli utenti:
- Riduzione dei costi: il doppio strato sotto zaffiro è costoso da produrre e, soprattutto, da riparare. Un’unica tecnologia semplifica catena e qualità.
- Meno componenti significano minori probabilità di guasto e processi di assistenza più lineari.
- Coerenza di esperienza: se il sensore di pressione è abbastanza granulare, i gesti restano intatti e l’utente non percepisce differenze.
Le stesse indiscrezioni parlano di un’altra evoluzione: ceramiche piezoelettriche per un feedback aptico localizzato direttamente sotto il tasto. È un indizio della roadmap Apple verso pulsanti solid-state a diffusione più ampia (si vocifera in coincidenza con il modello “20° anniversario”).
La famiglia iPhone 18 (con Air 2 e primo pieghevole) è attesa nel settembre 2026. iPhone 18 “base” e 18e seguirebbero nel 2027.
Rumor