
Samsung entra nel vivo della partita dei visori con Galaxy XR, un dispositivo mixed reality che punta dritto al territorio di Apple Vision Pro ma con un posizionamento aggressivo: 1.799,99 dollari negli Stati Uniti, cioè circa 1.700 dollari in meno rispetto al nuovo Vision Pro con M5.
Samsung parla di un design “human-centric” e, al di là del claim, il numero che conta c’è: 545 grammi con il cuscinetto frontale. È sensibilmente meno del Vision Pro con Dual Knit Band (fra 750 e 800 grammi). La struttura distribuisce la pressione fra fronte e nuca, con light shield rimovibile per chi vuole più immersione bloccando la luce ambientale. L’obiettivo è semplice: sessioni più lunghe senza fastidi sul volto.

Il visore usa micro-OLED 4K da 3.552 × 3.840 (per occhio) con 29 milioni di pixel totali, pixel pitch 6,3 μm e copertura DCI-P3 al 96%. Il campo visivo orizzontale è di 109°. Il refresh predefinito è 72 Hz, ma si può scendere a 60 Hz o salire a 90 Hz. È una dotazione centrata: neri profondi, colori ampi e opzione 90 Hz per chi cerca reattività nelle scene veloci.
Sotto il cofano c’è lo Snapdragon XR2+ Gen 2 di Qualcomm, pensato per XR avanzata. Il comparto sensori è uno dei più completi oggi sul mercato:
- Passthrough a colori: due camere ad alta risoluzione per vedere il mondo reale in modo naturale.
- Tracking: sei camere world-facing per il posizionamento; hand tracking nativo; eye tracking con quattro camere dedicate.
- Iride per login: autenticazione tramite riconoscimento dell’iride, senza password.
- Camera 6,5 MP: scatta foto e video 3D.
- Altri sensori: cinque IMU, depth sensor e flicker sensor per stabilità e lettura dell’ambiente.
Il sistema è Android XR, sviluppato da Samsung, Google e Qualcomm. Il punto differenziante è l’integrazione a livello di sistema con Gemini: l’assistente “vede” e comprende il contesto usando le camere e i microfoni del visore. La promessa è un compagno AI proattivo, non un bot parcheggiato in un’app.
Alcuni esempi d’uso concreti:
- Mappe: con Gemini in Google Maps navighi verso un luogo e chiedi suggerimenti personalizzati nelle vicinanze.
- YouTube: ricerche con linguaggio naturale e spiegazioni di ciò che stai guardando.
- Ricerca “col cerchio”: in passthrough disegni un cerchio su un oggetto reale e Gemini trova informazioni contestuali.
- Media “spazializzati”: foto e video 2D arricchiti con profondità, in stile spatial.
- Intrattenimento: “schermo” virtuale 4K per film e serie, multiview per sport con più partite in contemporanea.
- Gaming XR: coaching e tips in tempo reale a cura di Gemini.
Samsung conferma anche form factor futuri, dagli occhiali AI in collaborazione con Warby Parker e Gentle Monster.

A bordo ci sono due speaker 2-way e sei microfoni. Tra gli accessori: Galaxy XR Controller e Travel Case (entrambi a 249,99 dollari). Le lenti ottiche correttive sono acquistabili a parte.
Galaxy XR è in vendita negli USA da oggi su Samsung.com e nei Samsung Experience Stores a 1.799,99 dollari, con finanziamento 24 mesi.
La mossa di Samsung è centrata: abbassare l’asticella del prezzo senza scivolare nel “giocattolo”, e farlo puntando su comfort e AI di sistema. Galaxy XR non nasce per rubare l’utenza pro più profonda a Vision Pro, ma per allargare il mercato XR a chi oggi non vuole spendere 3.500 dollari e cerca un’esperienza fluida, leggera e utile tutti i giorni. L’integrazione con Gemini piace: la capacità di capire ciò che guardi e di agire di conseguenza è la vera killer feature dell’XR moderno.
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