Apple pubblica pagina web per difendersi dalle accuse monopolistiche contro App Store

Dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera a una causa antitrust contro Apple per quanto riguarda le pratiche di App Store, Apple ha risposto pubblicando una nuova pagina Web intitolata App Store Principles and Practices.

L’azienda prende una linea piuttosto forte, affermando che nonostante sia assolutamente favorevole alla concorrenza, deve anche proteggere i propri clienti.

La pagina web si apre spiegando gli obiettivi pensati da Apple per la piattaforma:

Abbiamo creato l’App Store con due obiettivi in ​​mente: renderlo un luogo sicuro e affidabile per i clienti per scoprire e scaricare nuove app e contemporaneamente renderlo una grande opportunità di business per tutti gli sviluppatori […]

Crediamo che ciò che è nel nostro Store dica molto su chi siamo. Sosteniamo fortemente tutti i punti di vista rappresentati sull’App Store. Ma adottiamo anche le misure necessarie per garantire che le app rispettino gli utenti con opinioni divergenti e rifiutiamo le app che hanno al suo interno contenuti o comportamenti non consoni, specialmente quando mettono a rischio i minori. Ad esempio, vietiamo rigorosamente qualsiasi app che presenti materiale pornografico, riferimenti discriminatori, torture e abusi.

Abbiamo creato le linee guida per la revisione delle app su App Store per fornire indicazioni chiare agli sviluppatori sulla creazione delle migliori app per i nostri clienti. I cinque pilastri delle linee guida – Sicurezza, Performance, Business, Design e Legalità – richiedono che le app offerte su App Store siano sicure, forniscano una buona esperienza utente, rispettino le nostre regole sulla privacy degli utenti, proteggano i dispositivi da malware e minacce e utilizzino modelli di business approvati.

Tra le altre cose Apple si concentra sul “rigoroso processo di revisione” delle app, ritenendolo fondamentale. Apple condivide anche alcune statistiche a riguardo, rivelando che esamina circa 100.000 app a settimana, di cui il 60% viene approvato. Per il restante 40% che viene rifiutato, gli sviluppatori hanno la possibilità di rivedere l’app o fare appello, e Apple afferma che il team di revisione fa circa un migliaio di chiamate a settimana per aiutare gli sviluppatori a far approvare le loro app.

Apple nota inoltre che l’App Store non offre solo app a pagamento da cui prende una commissione, infatti esistono otto diverse categorie di app, da cui Apple non guadagna nulla da ben quattro di esse:

  • Gratuite
  • Gratuite con annunci
  • Gratuite con beni e servizi fisici (ad esempio app per dispositivi gadget)
  • Reader (tutti i contenuti acquistati al di fuori dell’applicazione, ad esempio Kindle)

Le altre quattro categorie da cui Apple prende una commissione sono le seguenti:

  • Gratuite con acquisti in-app (commissione del 30%)
  • A pagamento (30%)
  • Gratuite con abbonamento (30% per il primo anno, 15% per i successivi)
  • Cross-platform (30% solo sugli acquisti effettuati all’interno dell’app)

La società sottolinea inoltre i notevoli investimenti fatti per aiutare gli sviluppatori a creare app, dagli SDK fino alle borse di studio di Apple Developer Academy e WWDC. Infine, fornisce esempi di app di terze parti che competono con le proprie, illustrando i concorrenti di Calendario, Camera, iCloud, Mail, Mappe, Messaggi, Apple Music, Note, Podcast, Apple TV, FaceTime e Safari.

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