iMessage su iOS 10, non un’app ma una vera piattaforma

I grandi cambiamenti di Messaggi su iOS 10 sembrano per lo più estetici: emoji giganti, fuochi d’artificio a tutto schermo, disegni a mano, tantissimi stickers. Si tratta di caratteristiche che allineano Messaggi ai vari Facebook Messenger e Snapchat, ma il cambiamento più grande è dietro le quinte. E’ vero, altre app di messaggistica sono molto più usate, ma aprire iMessage agli sviluppatori terzi potrebbe dare un forte vantaggio ad Apple.

imessage 2016

Con iOS 10, al di là dei vari cambiamenti estetici e delle funzioni accessorie ormai necessarie in questo tipo di app, iMessage diventa una piattaforma dove app di terze parti possono essere utilizzate per arricchire i messaggi, senza mai lasciare l’app. E’ un approccio simile a quello di Facebook Messenger, ma più sottile e, probabilmente, “elegante”:

Il nuovo kit di sviluppo per iMessage permette agli sviluppatori di creare estensioni che portano le esperienze delle loro app direttamente in Messaggi. Con iOS 10, è possibile accedere alle app di terze parti direttamente dal cassetto di iMessage App: basta toccare l’icona App accanto al campo di testo per trovare le applicazioni e creare contenuti che è possibile condividere semplicemente in-app.

Durante la dimostrazione alla WWDC, Apple ha utilizzato una divertente app chiamata JibJab che consente di creare e condividere e-cards con altre persone, caricando le foto dal Rullino per creare anche GIF personalizzate. Mentre su Facebook Messenger dovremmo comunque passare dall’App Store per scaricare l’app terza, in iMessage non lasceremo mai l’app e rimarremo sempre all’interno della conversazione. JibJab di installa dal cassetto delle app integrato in iMessagge, offrendo all’utente una soluzione di continuità molto comoda per l’utente e molto interessante per gli sviluppatori.

Un altro aspetto importantissimo riguarda il fatto che chi riceve questi contenuti non deve per forza installare la stessa app terza. Ad esempio, se io invio un JibJab ad un amico, quella persona lo riceverà senza dover installare l’applicazione terza. Anzi, il ricevente vedrà il contenuto senza mai capire che si tratta di un qualcosa creato tramite app diverse da iMessage. Su Facebook Messenger, invece, anche il destinatario deve installare l’app terza per poter vedere i contenuti ricevuti.

Per capirci meglio, JibJab è disponibile anche per Facebook Messenger, ma è indipendente dalla piattaforma, mentre Apple ha un chiaro vantaggio perchè i suoi strumenti offerti agli sviluppatori sono costruiti a livello di sistema operativo. Apple non sta cercando di competere con Snapchat, WhatsApp o Facebook Messenger, e non ha bisogno di farlo. Queste app sono importanti e ad Apple fa soltanto piacere che vengano utilizzate sugli iPhone. La piattaforma iMessage lanciata di recente, però, ha il potenziale di trasformare i messaggi in un hub universale molto più interessante e complesso.

Con la piattaforma iMessage ci saranno app con adesivi e emoji giganti, ma sarà anche possibile utilizzare Apple Pay per trasferire denaro agli amici e fare shopping sui negozi dei vari brand. Inoltre, l’SDK Siri lanciato alla WWDC potrebbe presto avviare la strada verso tanti chatbot per iMessage.

E’ chiaro che Apple abbia preso spunto dalle varie app di messaggistica già esistenti, compresa WeChat che tanto successo sta avendo in Asia, ma l’approccio è comunque diverso e potenzialmente più vantaggioso. Forse il vero limite sarà l’assenza di iMessage su Android, visto che Apple ha praticamente confermato che non realizzerà mai questa versione. Il nuovo iMessage è quindi una scommessa, che parte dal grande vantaggio di integrarsi perfettamente con il sistema operativo e con l’hardware.

Basterà?

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