Addio ai tasti meccanici sull’iPhone del 20º anniversario?

Secondo varie indiscrezioni, l’iPhone del 20° anniversario atteso nel 2027 sostituirà i tasti meccanici con pulsanti solid-state a feedback aptico.

iphone 20 2027

L’iPhone che celebrerà i 20 anni dalla nascita potrebbe segnare il più grande cambio dai tempi di iPhone X. Le indiscrezioni più accreditate convergono su un progetto che sostituisce i tradizionali tasti meccanici con pulsanti solid-state dotati di feedback aptico.

Non si parla solo dell’interruttore laterale: a cambiare sarebbero tasto laterale, volume, Action e il più recente Camera Control, con una resa tattile studiata per simulare il “click” fisico, ma senza alcun movimento reale.

Non è la prima volta che se ne parla. Già nel 2022 il passaggio ai pulsanti solid-state era stato avvistato sulla roadmap dei Pro, salvo poi essere cancellato nelle fasi finali e successivamente rimandato. Oggi i leak descrivono un’architettura che avrebbe superato la verifica funzionale interna: i pulsanti sarebbero integrati a filo nella cornice, privi di corsa meccanica, ma accompagnati da una aptica localizzata capace di restituire sensazioni diverse tra tap leggero e pressione decisa.

Il vantaggio tecnico è evidente: niente parti soggette a usura, nessuna apertura nella scocca, maggiore resistenza a polvere e liquidi, e una base perfetta per design più ambiziosi.

L’altra metà del racconto riguarda lo schermo. Le ipotesi più spinte parlano di un display che curva sui quattro lati, con bordi visivi pressoché azzerati e un look da “lastra unica”. In un contesto così radicale, i tasti tradizionali diventano un collo di bottiglia estetico e ingegneristico: richiedono fori nella scocca, tolleranze, guarnizioni e spessori che mal si conciliano con l’idea di una superficie continua.

I pulsanti solid-state risolvono la tensione: nessun foro, solo aree sensibili in cui l’aptica fa percepire il click. Ed è facile immaginare un’integrazione ancora più spinta: bordi del display che si fondono con le zone di interazione, magari con una leggera illuminazione contestuale o micro-animazioni che cambiano in base alla funzione richiamata. Cose impossibili con un componente meccanico classico.

Secondo i rumor, Apple starebbe valutando un sistema che usa il frame o il back panel come cassa vibrante per generare un timbro credibile simil tasto fisico, con un algoritmo che compensa le frequenze in base alla presa e all’ambiente. Il risultato mira a due obiettivi: uniformità tra i tasti e una variabilità intelligente del feedback (uno scatto fotografico che “suona” diversamente da un cambio volume).

Un passaggio di questa portata comporta interrogativi legittimi: guanti, mani bagnate, condizioni di freddo estremo, compatibilità con accessori professionali, situazioni di emergenza. La storia recente però insegna che quando Apple sostituisce il meccanico con il tattile simulato (vedi trackpad dei Mac o il Taptic Engine di iPhone), il feeling può superare lo scetticismo iniziale, a patto di una funzionalità impeccabile.

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