
Secondo un nuovo report di Mark Gurman di Bloomberg, a Cupertino si starebbe lavorando per costruire il percorso che porterà John Ternus, attuale responsabile dell’ingegneria hardware, a diventare un giorno il successore di Tim Cook.
Non un avvicendamento imminente, ma un percorso che prende forma mentre l’azienda ridisegna silenziosamente l’assetto del proprio top management.
Per anni, il vertice di Apple è rimasto quasi sempre stabile. Ora qualcosa si muove. Jeff Williams, Chief Operating Officer e in passato accreditato come possibile erede di Cook, ha lasciato le attività operative a luglio e si prepara al ritiro a fine anno. Una decisione che toglie dalla scacchiera il candidato più “naturale” e costringe il board a guardare altrove.
Nel frattempo, il fronte AI non è stato semplice. La riorganizzazione di Apple Intelligence e i ritardi di Siri hanno portato a una redistribuzione di responsabilità. Lo status del capo AI John Giannandrea viene descritto come incerto, tanto che Apple avrebbe valutato l’ingresso di un profilo senior in arrivo da Meta. Sullo sfondo, altri nomi importanti riflettono sul futuro: Johny Srouji (responsabile Apple Silicon) avrebbe confidato di star valutando le prossime mosse, mentre Lisa Jackson (responsabile Ambiente e Affari governativi) avrebbe discusso del ritiro.
Perché proprio John Ternus come futuro CEO di Apple
In questo quadro, Ternus si sta ritagliando un ruolo che va oltre l’ingegneria hardware. È stimato internamente, gode della fiducia di Tim Cook e negli ultimi mesi ha allargato il perimetro alle roadmap dei prodotto e alla strategia. Apple, parallelamente, ne sta alzando il profilo pubblico: ha presentato iPhone Air sul palco e si è fatto vedere nel day-one all’Apple Store di Regent Street per il lancio degli iPhone 17.
Dal punto di vista anagrafico, John Ternus ha 50 anni: per un board che cerca continuità, significa potenzialmente un decennio o più di leadership. Cook, che compirà 65 anni il mese prossimo, dovrebbe rimanere in carica almeno altri cinque anni, ma la successione va costruita con anticipo, soprattutto dopo l’uscita di Williams.
Il report sostiene che il board potrebbe preferire una guida con un forte DNA legato al prodotto e all’ingegneria dopo qualche inciampo percepito su AI e realtà mista. La logica è semplice: Apple ha rialzato l’asticella sull’hardware (si pensi al primo modem cellulare proprietario e al chip N1 per Wi-Fi e Bluetooth), ma deve ancora tradurre questa superiorità in esperienze AI e servizi che tocchino in modo sostanzioso iOS, iPadOS e macOS. Un profilo come Ternus, vicino alle squadre che trasformano componenti e architetture in prodotti, potrebbe assicurare esecuzione e coerenza su tutta la linea.
Il rimescolamento in corso non riguarda solo i nomi. Con il modem fatto in casa, il nuovo stack wireless, e la spinta sui Foundation Models on-device, Apple ha tracciato una traiettoria molto chiara: controllare la filiera dei processori e costruirci sopra esperienze che preservano privacy e funzionano offline. È un progetto di lungo periodo che richiede leadership stabile e una mano ferma nelle transizioni.
E il futuro?
Nel breve, nessun terremoto. Tim Cook è pienamente al comando e i programmi 2025-2026 sono già avanti. Ma la progressiva “presidenzializzazione” di Ternus potrebbe riflettersi su:
- Prodotti più pragmatici: iterazioni meno scenografiche, ma con attenzione maniacale a termiche, autonomia, riparabilità guidata e integrazione tra chip e software.
- AI utile prima che spettacolare: meno demo, più funzioni che si insinuano nei flussi quotidiani con latenza minima e privacy by design.
- Roadmap più sincronizzata tra i team silicon, software e design industriale.
Cosa ne pensate?
Rumor