
Con gli AirPods Pro 3 Apple ha inserito nella custodia di ricarica il chip U2, la seconda generazione di Ultra Wideband. Tradotto: il tracciamento con Dov’è e Precision Finding guadagna una portata fino a 60 metri, ovvero fino a 3 volte rispetto ai prodotti basati su U1.
I chip U2 non sono «nuovi» in assoluto nell’ecosistema: hanno debuttato su iPhone 15 e su Apple Watch Ultra 2. Portarli nella custodia degli AirPods chiude il cerchio su un accessorio che, più di altri, rischia di perdersi nella quotidianità.
Il Precision Finding nasce dall’handshake UWB tra la custodia e l’iPhone compatibile: sullo schermo compaiono direzione e distanza, supportate da feedback aptico e indicazioni visive. Non serve preparare nulla in anticipo: la custodia degli AirPods Pro 3 è registrata in Dov’è, quindi puoi farla “squillare” o metterla in modalità smarrito esattamente come fai già con altri dispositivi Apple.
La differenza, rispetto alle generazioni con U1, è proprio nella qualità del segnale: l’U2 estende e stabilizza, riducendo i falsi “qui vicino” che ti fanno perdere tempo quando sei già a un passo dal ritrovamento.
E AirTag 2?
Le voci di corridoio convergono su un AirTag di nuova generazione anch’esso con U2. Se arriverà, l’esperienza di tracciamento di oggetti e borse passerà allo stesso raggio operativo dell’AirPods case, creando finalmente una base comune su Ultra Wideband 2 per tutto l’ecosistema “trova-cose” di Apple.
Gli AirPods Pro 3 sono in pre-ordine ora e arrivano venerdì nei negozi. La funzione di ricerca di precisione con U2 è integrata nella custodia e non richiede configurazioni speciali oltre all’associazione al tuo ID Apple su Dov’è. Il prezzo è di 249€.
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