Finisce il lockdown nella iPhone City, ma Apple aumenta la sua indipendenza dalla Cina

Buone notizie dalla Cina, ma la disponibilità di iPhone sarà ancora bassa per le vacanze natalizie.

La CNN riferisce che il blocco COVID-19 nello stabilimento Foxconn di Zhengzhou è terminato, ma Apple vuole continuare a diminuire la sua dipendenza dalla Cina.

calo Foxconn

L’impianto più importante per la produzione di iPhone non ha più l’obbligo di operare a ciclo chiuso, consentendo ai lavoratori di lasciare l’impianto. Questa decisione allenterà le tensioni e aiuterà l’azienda a reclutare nuovi lavoratori per sostituire quelli che se ne sono andati proprio a causa delle restrizioni, oltre che per alcune incomprensioni sui bonus.

La produzione a livelli standard dovrebbe quindi riprendere nelle prossime settimane, ma per Natale sarà difficile trovare iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max.  In ogni caso, si stima che i problemi con l’impianto di Foxconn siano costati ad Apple 1 miliardo di dollari a settimana.

Anche per questi motivi, Apple sta accelerando la sua indipendenza produttiva dalla Cina.  Sebbene l’azienda stia espandendo la produzione in altri paesi, stime recenti suggeriscono che il 95% della fornitura totale di iPhone proviene ancora dalla Cina e circa l’80% di tutti gli iPhone viene prodotto nello stabilimento a Zhengzhou, noto anche come iPhone City.

I problemi in questo impianto hanno portato alla riduzione della produzione di iPhone fino al 20% rispetto a quella pianificata. Le ultime stime parlano di 20 milioni di iPhone mancanti all’appello per fine anno.

Apple sta lavorando da anni alla diversificazione della sua catena di approvvigionamento, con impianti di assemblaggio in India, Vietnam, Indonesia e altrove. Reuters riferisce che l’azienda è finora riuscita a ridurre la percentuale di siti produttivi in ​​Cina dal 44-47% nel 2019 al 36% nel 2021.

I dati mostrano come una spinta alla diversificazione da parte di Apple e dei suoi fornitori, con investimenti in India e Vietnam e maggiori acquisti da Taiwan, Stati Uniti e altrove, stia rimodellando la struttura dell’offerta globale, anche se analisti e accademici affermano che rimarrà fortemente esposta alla Cina per molti anni a venire.

La catena di approvvigionamento cinese non evaporerà dall’oggi al domani. Per il momento, il disaccoppiamento non è realistico per queste società.

Per ora, soprattutto l’iPhone rimane fortemente dipendente dalla Cina e i piani di Apple sono ancora relativamente modesti data l’entità dei rischi. J.P.Morgan prevede che Apple trasferirà circa il 5% della produzione di iPhone 14 in India dalla fine di quest’anno e realizzerà un iPhone su quattro in India entro il 2025.

Il motivo? Il Vietnam e l’India non sono la Cina. Non possono produrre su quella scala, con la qualità e con i tempi di consegna, oltre che con l’affidabilità dell’infrastruttura, almeno per i prossimi 5 o 6 anni.

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