Ieri si è tenuta l’udienza contro la stalker di Tim Cook, una donna che per mesi ha perseguitato il CEO di Apple con messaggi, foto e proposte molto bizzarre.

Apple aveva già chiesto e ottenuto un’ordine restrittivo, ma nella giornata di ieri si è tenuta l’udienza contro la stalker di Tim Cook. La vicenda è diventata di pubblico dominio alcuni mesi fa, quando si è scoperto che questa donna ha perseguitato il CEO di Apple per oltre un anno.
Nella denuncia originale, Julie Lee Choi è stata accusata di comportamento “illegale e minaccioso” tramite foto, e-mail e tweet inviati a Tim Cook nel corso degli ultimi 12 mesi.
La donna ha attirato l’attenzione di Tim Cook per la prima volta su Twitter, con centinaia di tag a lui indirizzati. Tra le varie cose, la stalker afferma di essere la moglie di Cook e che lui è il padre dei suoi figli gemelli. Inoltre, si è presentata a casa di Tim Cook lo scorso ottobre, prima di essere fermata dalla polizia dopo un tentativo di fuga. A dicembre, la donna originaria della Virginia ha inviato una nuova e-mail a Tim Cook per chiedere centinaia di milioni di dollari e inviare altre immagini di una pistola carica.
Ora, Julie Lee Choi ha accettato l’accordo proposto da Apple ed eviterà la prigione. L’accordo prevede che la donna stia a distanza di almeno 200 iarde (circa 180 metri) da Tim Cook per i prossimi tre anni e che non invii alcun tipo di comunicazione al CEO di Apple. Se violerà quest’ordine, finirà direttamente in carcere.