Sul proprio sito Web, Apple ha condiviso i dettagli sull’accordo raggiunto con i dipendenti per quanto riguarda i pagamenti extra legati al tempo perso per le perquisizioni delle borse dopo l’orario di lavoro.
Lo scorso novembre, Apple ha risolto una lunga causa con i propri dipendenti della California accettando di pagare 29,9 milioni di dollari. Tale cifra è destinata a tutti coloro che hanno aderito alla class action. Il motivo? I dipendenti accusavano Apple di far perdere troppo tempo non remunerato per le perquisizioni alle loro borse dopo l’orario di lavoro.
Apple non ha mai considerato questo tempo come ore di lavoro, ma diverse sentenze relative anche ad altre aziende hanno sempre affermato il contrario. Per evitare una lunga battaglia legale, Apple ha preferito accordarsi con i querelanti per una cifra vicina ai 30 milioni di dollari, pur continuando ad affermare che le perquisizioni delle borse servivano a garantire che i dipendenti non nascondessero e portassero via merce rubata. L’azienda ha anche aggiunto che i dipendenti che non volevano essere sottoposti a perquisizioni potevano semplicemente evitare di portare le loro borse a lavoro, ma questo argomento non ha mai convinto i giudici.
Come confermato anche sul sito legale dell’azienda, Apple ha accettato di pagare quasi 30 milioni di dollari. Gli oltre 14.000 lavoratori coinvolti nella causa riceveranno i pagamenti in base ai singoli turni di lavoro. Gli attuali e gli ex dipendenti che hanno diritto al pagamento riceveranno e-mail e lettere da Apple con informazioni specifiche sull’importo.
I dettagli sull’Apple Bag Check Class Action Settlement sono disponibili a questo link, con documenti utili per i dipendenti della California soggetti a controlli e perquisizioni alle loro borse tra il 25 luglio 2009 e il 10 agosto 2015.
La politica di controllo delle borse e degli zaini è stata interrotta da tempo e Apple non effettua più perquisizioni dal 2015. L’udienza di approvazione finale dell’accordo si svolgerà il 7 luglio 2022.