Una nuova class action prende di mira Apple e Google per la presunta violazione delle leggi antitrust degli Stati Uniti relative ai loro rapporti commerciali.
Nello specifico, i querelanti affermano che Google paga miliardi di dollari ad Apple non solo per rimanere come motore di ricerca predefinito su iOS e iPadOS, ma anche per dissuadere la stessa Apple e creare un proprio motore di ricerca. Secondo la class action, Google e Apple si sono accordate per evitare di farsi concorrenza nel mercato dei motori di ricerca, in cambio di laute ricompense annuali a favore di Apple.
Inoltre, nella denuncia viene anche scritto che le due aziende hanno stipulato un accordo segreto in base al quale Google deve condividere i dati di ricerca con Apple, in cambio di un trattamento preferenziale a favore di Google su tutti i dispositivi Apple. Nella sostanza, questi accordi si sarebbero tradotti nell’impossibilità per la concorrenza di competere nel mercato dei motori di ricerca su iOS e in un aumento delle tariffe pubblicitarie rispetto a quelle esistenti in un sistema competitivo.
I querelanti chiedono quindi un’ingiunzione che vieti l’accordo di non concorrenza tra Apple e Google, annulli l’accordo di condivisione dei dati ed elimini del tutto il trattamento preferenziale a favore di Google sui dispositivi Apple.
Se questi accordi segreti tra i dirigenti di Apple e Google ci sono stati, al momento è impossibile saperlo. Quello che sappiamo è che negli ultimi dieci anni ci sono stati pochissimi incontri tra i CEO delle due aziende. Inoltre, sia Apple che Google hanno sempre ribadito che i pagamenti a favore di Apple sono finalizzati solo a far rimanere Google come motore di ricerca predefinito su iOS, ma gli utenti sono liberi di selezionarne altri se preferiscono.
Se la denuncia dovesse essere accolta dai giudici, potremmo scoprire quanto effettivamente riceve ogni anno Apple da Google per la conferma del motore di ricerca di default. Dalle ultime stime, Google avrebbe pagato 15 miliardi di dollari nel 2021 e pagherà tra i 18 e i 20 miliardi nel 2022.
Tra le altre cose, Apple ha comunque una propria attività pubblicitaria su App Store e un proprio motore di ricerca che utilizza per Siri e Spotlight, non accessibile dal web.