Apple ha pensato di accettare le app fuori dall’App Store e non solo: ecco cosa emerge da alcuni documenti interni

Scopriamo cosa è emerso da alcuni documenti interni nel processo tra Apple ed Epic Games.

Alcuni documenti interni scovati da The Verge nel processo Epic vs. Apple rilevano che Apple ha discusso di piani per il sideload delle app, ha cercato di bloccare gli utenti nel suo ecosistema utilizzando carte regalo, ha tentato di affrontare i problemi nel processo di revisione dell’App Store e tanto altro.

Apple Logo

Molti dei documenti si riferiscono a discussioni interne sulla possibilità di eseguire il sideload di app per iPhone al di fuori dell’‌App Store‌. Alcune di queste discussioni riguardavano anche piccoli dettagli, segno che Apple ha davvero pensato di offrire tale possibilità. Ad esempio, nel 2008 il responsabile software Scott Forstall chiede a Steve Jobs quale testo dovrebbe apparire agli utenti iOS quando vogliono aprire un’app con sideload. Jobs optò per il seguente: “Sei sicuro di voler aprire l’applicazione ‘Monkey Ball’ dello sviluppatore ‘Sega’?

Nell’ottobre 2010, Jobs ha dichiarato a una presentazione sulla strategia aziendale che uno degli obiettivi chiave di Apple sarebbe stato quello di utilizzare il cloud per “collegare tutti i nostri prodotti insieme, in modo da bloccare ulteriormente i clienti nel nostro ecosistema“.

Nel 2013, il vicepresidente senior software e servizi di Apple, Eddy Cue, ha lodato l’idea di raggruppare le carte regalo iTunes con i nuovi dispositivi Apple invece di metterle in vendita in luoghi separati, così da bloccare ulteriormente i clienti nell’ecosistema dell’azienda e dissuaderli dal passare a un altro marchio. Cue si è anche infuriato con il team Apple Retail per il suo disinteresse nella vendita di carte regalo iTunes Store.

Chi comprerà un telefono Samsung se ha già acquistato app, film e così via? Avrebbero bisogno di spendere altre centinaia di dollari per arrivare dove sono oggi.

In una nota correlata, i nostri negozi al dettaglio sono gli unici distributori in tutto il mondo che hanno registrato un calo delle vendite di carte iTunes. Stiamo ricominciando a fare progressi con la vendita al dettaglio, ma è sempre una battaglia in salita. I nostri team semplicemente non capiscono l’ecosistema. Noi abbiamo appena saputo che le carte iTunes non sono una priorità per i negozi al dettaglio. Questo è ridicolo. Chi lascia i prodotti Apple dopo aver acquistato app, musica, film, ecc!

… Nel frattempo, Samsung sta scontando e regalando cazzate ovunque…

Samsung sta ora spingendo le carte Google Play legate proprio ai telefoni.

Non mettiamo le nostre carte lontante. Devono essere in una posizione diversa. Dovremmo avere buoni regalo sui tavoli e dovremmo anche considerare di ancorarle su tutti i terminali hardware.

Nel 2012, Cue disse al capo di ‌App Store‌ Matt Fischer che Shazam non sarebbe apparso in evidenza su ‌App Store‌:

Nessuna promozione… non promuoveremo qualcosa che si pone come obiettivo la sostituzione del nostro lettore musicale a meno che non sia significativamente migliore del nostro lettore e questo non lo è.

Nel 2016, Elizabeth Lee di Apple ha affermato che “sebbene possano essere le nostre app migliori e più brillanti, Matt si sente estremamente forte nel non includere i nostri concorrenti nelle evidenze ‌App Store‌”, quando gli è stato chiesto perché l’azienda non voleva mettere in evidenza le app di Google e Amazon. Il thread di posta elettronica suggeriva che si trattava di una pratica standard dell’App Store, con alcune app concorrenti viste “attraverso una lente leggermente diversa rispetto alla maggior parte degli altri titoli“.

Nel 2015, il CEO di Apple Tim Cook ha affrontato il problema della mancanza di utilizzo del Mac App Store, attribuendo il problema alla mancanza di giochi e app d produttività “Penso che la mancanza di giochi (insieme alla mancanza di app di produttività native) siano il motivo principale per cui il ‌Mac App Store‌ sia inattivo”. Il capo del marketing di Apple, Phil Schiller, ha risposto:

Noi e i principali sviluppatori di giochi abbiamo provato giochi di fascia alta su Mac… ma non siamo riusciti a generare un business considerevole in quel genere.

Sul fronte dell’app di produttività nativa, iniziano e finiscono con Microsoft e Adobe. Non sono sul negozio perché non devono essere lì. Possono essere sul Mac e vengono distribuite sui loro siti, per evitare di condividere le entrate con noi o seguire un processo di revisione delle app.

Molti dei documenti divulgati hanno mostrato come i dirigenti Apple hanno risposto ai ripetuti fallimenti nel processo di revisione dell’App Store. Nel febbraio 2012, Schiller ha dichiarato:

Che diavolo è questo???

Ricordi quando abbiamo parlato di trovare app dannose con valutazioni basse?

Ricordi il nostro discorso su come diventare il “Nordstroms” dei negozi in termini di qualità del servizio?

In che modo un’ovvia fregatura della famosissima Temple Run, senza schermate, testo di marketing spazzatura e quasi tutte le valutazioni a 1 stella, diventa l’app gratuita n. 1 nello store?

Qualcuno riesce a vedere un’app che sta imbrogliando il sistema?

Nessuno sta controllando queste app? Nessuno bada allo store?

Questo è folle!!!

PER FAVORE sviluppare un sistema per trovare automaticamente le app con rating basso ed eliminarle!!

In varie email si parla anche di rifiuti ingiusti o di dettagli richiesti ad alcune app come LinkedIn e Amazon, quando sullo store erano presenti app palesemente truffa: “Abbiamo bisogno di una serie di regole che tutte le app seguano, indipendentemente dal fatto che provengano da Apple o da sviluppatori di terze parti”.

Apple si è anche resa conto di aver erroneamente consentito su App Store due giochi che riguardavano sparatorie scolastiche‌, sette mesi dopo la loro approvazione. Le discussioni interne attribuiscono l’errore al fatto che “ci sono voluti un totale di 32 secondi per controllare entrambe le app“.

Inoltre, i documenti mostrano che nel 2011 Schiller ha suggerito che Apple potrebbe “passare da 70/30 a 75/25 o addirittura 80/20 se siamo in grado di mantenere una tariffa annuale di 1 miliardo di dollari in termini di commissioni App Store, poiché il tasso di commissione del 30 percento non può durare per sempre”. Il dirigente ha anche proposto uno schema chiamato “Jump Start” nel giugno 2018, che avrebbe restituito metà della commissione del 30% di Apple agli sviluppatori nel loro primo anno da spendere in pubblicità iAd.

Questa idea sembra essere un’anticipazione del programma Small Business ‌App Store‌ lanciato alcuni mesi fa.

Nel febbraio del 2020, il capo antifrodi di Apple, Eric Freidman, ha affermato che iMessage e iCloud erano i più grandi distributori di materiale pedopornografico, proprio a causa dell’alta protezione della privacy assicurata da Apple. È probabile che proprio per questo motivo Apple abbia scelto di attivare il controllo CSAM.

Altre curiosità interessanti trapelate dalle e-mail interne mostrato che Apple offriva a Netflix una commissione di acquisto in-app scontata del 15%, proprio come con Amazon Prime Video. Inoltre, Schiller ha affermato che in termini concorrenza, l’App Store di Amazon rappresentava una minaccia “molto alta” per Apple.

Da altre email emerge anche che Apple avrebbe pagato e fatto enormi pressioni per evitare la votazione di una legge in Georgia che avrebbe aperto iOS ad app store alternativi.

Inoltre, le e-mail scoperte durante la causa Epic contro Apple hanno rivelato che il responsabile marketing di Epic ha lanciato e infine finanziato la creazione della Coalition for App Fairness come strumento per avere maggiore copertura sulla stampa e raccogliere supporto per la sua causa. Nell’e-mail, Matt Weissinger spiegava che agli occhi dell’opinione pubblica Epic poteva risultare antipatica, per cui bisognava creare una coalizione che includesse altri sviluppatori e far apparire Apple come il “nemico”.

La Coalition for App Fairness guidata ora da Spotify smentisce queste voci e afferma che Epic ha un solo voto nel consiglio di amministrazione e che la causa contro Apple è solo una delle tante attività monitorate dal gruppo. I documenti pubblici però sembrano dire il contrario.

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