Epic vs. Apple giorno 5: la richiesta di Microsoft e i rapporti “amichevoli” con Epic

Microsoft voleva evitare le commissioni del 30% per la suite Office presente su App Store.

La giornata di ieri ha visto Epic e Apple scontrarsi sulle fee dell’App Store, con l’azienda di Cupertino che ha condiviso diverse informazioni sul processo di revisione delle app. Non sono mancati altri spunti di interesse.

Microsoft e la richiesta fatta ad Apple

Dai documenti condivisi ieri emergono ulteriori dettagli sui negoziati dietro le quinte portati avanti da Apple con aziende come Microsoft, incluse alcune richieste per aggirare le commissioni dell’App Store.

Un thread di messaggi e-mail del 2012 fa luce sul lancio di Office per iPad da parte di Microsoft e sulla reazione di Apple alla notizia. In quel frangente, i dirigenti di Apple chiesero a Microsoft se voleva partecipare alla WWDC quell’anno, ma l’azienda rifiutò dicendo che non era pronta per parlare dei suoi piani per iPad.

Il thread, che includeva i dirigenti Apple Phil Schiller e Eddy Cue, descriveva anche alcune delle richieste di Microsoft. Per prima cosa, Microsoft voleva che Schiller e Cue incontrassero i propri dirigenti come Kirk Koenigsbauer, attuale vicepresidente senior dell’azienda. Il team di Apple accettò.

Tuttavia, Microsoft chiese ad Apple anche di consentirle di reindirizzare gli utenti al proprio sito Web per gli acquisti e bypassare la commissione del 30% sull’App Store. Schiller negò  questa richiesta, affermando in una e-mail che “gestiamo il negozio, raccogliamo le entrate“.

I rapporti “amichevoli” con Epic

Altri documenti e comunicazioni rivelati nel processo mostrano che Epic ed Apple hanno comunque condiviso una partnership amichevole per diversi anni.

Apple, ad esempio, sembrava interessata a convincere Epic Games a supportare la sua piattaforma di realtà aumentata ARKit. Le e-mail tra i dirigenti di Epic nel 2017 suggeriscono che ci fu un incontro con Apple per discutere dell’utilizzo della tecnologia di tracciamento del viso dell’iPhone per creare personaggi animati.

Le discussioni su ARKit tra le due società sono continuate nel 2020. Dopo che Apple rilasciò l’iPad Pro con LiDAR, ad esempio, i dirigenti di Cupertino offrirono a Epic Games un incontro con il team ARKit per capire se ci fossero margini di collaborazione.

Gran parte della giornata di ieri è passata via in una lunga discussione sulla definizione di “gioco” e sulla differenza tra “giochi” e “app” secondo Apple, con Fortnite che voleva puntare il dito sul fatto che App Store applica regole diverse alle stesse tipologie di titoli presenti sullo store.

Itch.io

Poco prima del processo Epic v. Apple, Epic Games ha fatto un annuncio interessante: avrebbe offerto la vetrina di giochi indipendenti Itch.io come app sul proprio Epic Games Store. Una mossa finalizzata a far capire che lo store di Epic è aperto ad altri “negozi”, a differenza dell’App Store.

Nel quinto giorno in tribunale, tuttavia, Apple ha cercato di trasformare Itch.io in una responsabilità per Epic, raccontando alla corte dei “cosiddetti giochi per adulti” che erano “così offensivi che non possiamo parlarne qui“. L’azienda di Cupertino ha quindi evidenziato il fatto che su Itch.io ci sono titoli non controllati e spesso violenti, segno che senza controllo ci possono essere pericoli soprattutto per gli utenti più piccoli.

Epic si è difesa dicendo che Itch.io è una comunità aperta formata da migliaia di sviluppatori e creatori di giochi e che sono onorati di poterla ospitare sull’Epic Game Store, pur non contraddicendo quanto detto da Apple sui contenuti violenti.

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