Epic vs. Apple giorno 4: app rifiutate su App Store, la furia di Phil Schiller e tanto altro

Nuova giornata di udienze tra rifiuti su App Store, dichiarazioni di Phill Schiller e tanto altro.

Continua il processo tra Epic ed Apple, con tante informazioni trapelate dalle testimonianze dei dirigenti delle due aziende e di esperti del settore.

fortnite apple

Durante la giornata di ieri, Apple ha parlato di un’acquisizione avvenuta nel 2016 per proteggere l’App Store da malware e di alcuni “benefici” concessi ad un numero limitato di sviluppatori. Scopriamo gli altri punti di interesse del quarto giorno di processo tra Epic Games e Apple.

Le app rifiutate su App Store

Durante la sua testimonianza, Trystan Kosmynka ha condiviso alcuni dettagli sui rifiuti dell’App Store e in particolare sul processo di appello delle app. Il responsabile Apple del processo di revisione su App Store ha detto che la maggior parte dei rifiuti di app non è oggetto di ricorso e, quando lo è, quasi tutti vengono confermati. Dai documenti emerge anche che Apple rifiuta mediamente un terzo delle app proposte settimanalmente.

Più specificamente, Kosmynka ha parlato dei possibili errori nel processo di revisione delle app, affermando che non esiste un modo infallibile per evitarli, ma anche che meno dell’1% dei rifiuti viene effettivamente impugnato dagli sviluppatori. Inoltre, la maggior parte dei rifiuti viene confermata in appello.

Penso che il numero di errori sia una piccola frazione dell’efficacia complessiva del processo. Quando capita, Apple riconosce che è stato commesso un errore e riattiva l’app su App Store.

Da giugno 2020, Apple ha reso più facile per gli sviluppatori contestare linee guida specifiche nei ricorsi.

App truffa e la furia di Phil Schiller

Le app truffa sono state un problema nell’App Store per lungo tempo, con sviluppatori che riuscivano a superare le revisioni di Apple camuffando le proprie app e facendole sembrare autentiche. Nel 2012, Phil Schiller si arrabbiò tantissimo dopo che un’app scam era arrivata in cima alle classiche dell’App Store.

All’epoca, Temple Run era un titolo esclusivo e super popolare su iOS, ma una versione fasulla del gioco riuscì a scalare le classiche dell’App Store nel 2012. Accortosi dell’accaduto, Schiller inviò un’e-mail a Eddy Cue, Greg Joswiak, Ron Okamoto, Phillip Shoemaker, Matt Fischer, Kevin Saul e altri membri del team diApp Store: “Che diavolo è questo??? In che modo un’ovvia fregatura del popolarissimo Temple Run, senza screenshot, testo di marketing spazzatura e quasi tutte le valutazioni a 1 stella, diventa l’app gratuita numero 1 nello store?”. E ancora: “Nessuno sta controllando queste app? Nessuno si preoccupa dello store? Avete dimenticato i discorsi sul creare un App Store di altissimo livelli in termini di qualità del servizio?”.

Da quello sfogo del 2012, i revisori dell’App Store hanno continuato a lottare con app knockoff che imitano app reali. Un secondo documento ha evidenziato le imitazioni fasulle del gioco Minecraft che erano entrate nell’‌App Store‌ più di una volta, rallentando le vendite del gioco originale. In un’altra e-mail datata 2015, Schiller si dice incredulo del fatto che Apple non abbia ancora strumenti automatizzati per trovare ed eliminare app truffa.

Le difficoltà di Epic

Gli avvocati di Epic hanno cercato di usare queste testimonianze, più altri documenti condivisi da alcuni sviluppatori, per convincere la giuria sul fatto che App Store non è un luogo così sicuro e di alta qualità come Apple vuole far credere. Il giudice Rogers è apparso piuttosto irritato da queste dichiarazioni, visto che le testimonianze in oggetto sono talmente poche rispetto alla mole di app presenti sullo store da diventare quasi irrilevanti: “Avete prodotto documenti per stabilire uno stato d’animo che riguarda l’App Store piuttosto che fatti concreti“.

Ci sarebbe però una ragione precisa per cui Epic non ha storie più specifiche da portare in tribunale: secondo quanto riferito dagli avvocati, molti sviluppatori hanno paura di criticare Apple. Questo è stato un tema ricorrente anche nelle indagini del Congresso relative all’App Store ed Epic ha ribadito che molti sviluppatori non vogliono rischiare ripercussioni.

Il giudice Rogers ha chiarito che è interessato a sapere se Apple è migliore o peggiore delle sue alternative, non semplicemente se ha mai avuto problemi, cosa questa del tutto normale. E mentre Epic continua ad indicare singoli errori sporadici, Apple continua a sostenere che sta facendo del suo meglio per evitarli del tutto.

Matt Fischer, responsabile dell’App Store, ha dichiarato che i rapporti con Epic erano ottimi e che più volte Apple si era complimentata con la software house per le soluzioni adottate in Fortnite. Il dirigente ha aggiunto che l’ultima volta che ha interagito con qualcuno in Epic è stato nel giugno 2020, quando si è discusso di riunire le loro squadre alla WWDC per un incontro cordiale. Per questo, quando Epic ha introdotto un sistema di pagamento diretto in Fortnite, Fischer è rimasto sorprese e incredulo per quella decisione.

Fischer ha poi commentato alcune e-mai interne per far capire che, malgrado alcune proposte valutate dal team editoriale dell’App Store, l’azienda ha sempre promosso anche i servizi concorrenti senza alcuna esclusione su App Store, come ad esempio alcune app simili a VoiceOver o altre come Hulu competitor di Apple TV+.

Altre novità

L’avvocato di Apple ha presentato una mozione per far annullare la testimonianza di Lori Wright di Microsoft a favore di Epic Games. Secondo la difesa dell’azienda di Cupertino, questa testimonianza ha reso abbondantemente chiaro che né Microsoft né Epic hanno ascoltato l’ammonimento della Corte secondo cui il processo non è un’opportunità per sorprese, visto che sono stati presentati documenti non condivisi con Apple.

La mozione dice che Epic ha chiamato in ritardo Wright, una questione su cui le parti si erano precedentemente scontrate:

Il rifiuto intenzionale da parte di Microsoft di documenti rilevanti non è sostanzialmente giustificato. In effetti, è stato ampiamente informato delle conseguenze della mancata produzione di documenti pertinenti ad Apple e ha scelto di non produrre nulla. L’opportunità per Apple di esaminare in modo equo i documenti della Wright è ormai superata

Se concessa, la mozione concederebbe una constatazione di credibilità avversa che renderebbe la sua testimonianza non credibile ai fini del processo.

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