Apple Music viola la legge antitrust dell’Unione Europea

Apple avrebbe avvantaggiato ingiustamente Apple Music a discapito dei concorrenti.

Secondo i risultati preliminari della Commissione europea, Apple ha violato la legge UE sulla concorrenza con Apple Music.

La Commissione europea ha formalmente informato Apple sulla conclusione delle indagini antitrust, come indicato nel comunicato stampa ufficiale diramato in queste ore:

Nel 2019, Spotify aveva presentato un reclamo alla Commissione europea, sostenendo che Apple applicava le regole dell’App Store solo ai servizi terzi, “limitando intenzionalmente la scelta degli utenti e soffocando l’innovazione“. L’azienda venne paragonata ad un giocatore che fa anche da arbitro di una partita per svantaggiare deliberatamente gli avversari, in questo caso gli altri sviluppatori di app e servizi simili a quelli realizzate da Apple.

Spotify evidenziò anche che la commissione del 30% richiesta da Apple sugli acquisti su App Store, inclusi gli abbonamenti in-app, costringeva il servizio di streaming musicale ad addebitare agli abbonati un prezzo più alto (12,99$) rispetto a quello standard, al solo scopo di raccogliere i 9,99$ dell’abbonamento. Secondo Spotify, questo costituisce un vantaggio ingiusto perché non può competere con il prezzo di 9,99$ richiesto da Apple Music.

Inoltre, se Spotify sceglie di non riscuotere i pagamenti direttamente dall’app iOS, Apple applica una serie di restrizioni tecniche limitando l’esperienza utente. Nella denuncia viene anche detto che Apple sta “escludendo Spotify e altri concorrenti dai servizi Apple come Siri, HomePod e Apple Watch“, rendendo così Apple Music un’opzione più attraente per gli abbonati.

Di fatto, oggi la Commissione Europea ha stabilito che Apple ha ingiustamente favorito Apple Music rispetto ai rivali. Tutto questo è dovuto alle commissioni elevate che Apple impone alle app di terze parti nell’App Store e al fatto che Apple non consente agli sviluppatori di dire agli utenti che sono disponibili altri metodi di acquisto al di fuori dell’app.

Trattandosi di un giudizio preliminare, la Commissione non ha ancora annunciato multe o altre sanzioni che dovrebbero arrivare  prima dell’estate. In caso di conferma di tutte le violazioni, la Commissione potrà obbligare Apple a modificare le regole dell’App Store e a pagare una multa fino al 10% delle entrate annuali.

In risposta a questa decisione, Apple ha rilasciato la seguente dichiarazione a TechCrunch:

Spotify è diventato il più grande servizio di abbonamento musicale al mondo e siamo orgogliosi del ruolo che abbiamo svolto in questo risultato. Spotify non paga ad Apple alcuna commissione su oltre il 99% dei loro abbonati e paga solo una commissione del 15% su quegli abbonati che hanno acquisito tramite l’App Store. Al centro di questo caso c’è la richiesta di Spotify di poter pubblicizzare offerte alternative sulla loro app iOS, una pratica che nessun negozio al mondo consente. Ancora una volta, vogliono tutti i vantaggi dell’App Store ma pensano che non dovrebbero pagare nulla per questo. L’argomentazione della Commissione a nome di Spotify è l’opposto di quella che è la concorrenza leale.

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