Un giudice federale ha detto di essere pronto a pronunciarsi a favore di una class action di 12.400 dipendenti Apple che affermano di non essere stati retribuiti per il tempo perso durante i controlli antifurto dell’azienda.
Il giudice distrettuale degli Stati Uniti William Alsup ha detto che intende concedere un giudizio sommario a favore dei querelanti, ma consentirà ad Apple di contestare le singole rivendicazioni caso per caso.
La denuncia risale al 2013, quando diversi dipendenti negli Stati Uniti hanno citato in giudizio Apple per le misure antifurto, tra le quali i controlli di borse e zaini istituiti nel 2009 e considerati “degradanti”. I querelanti della class action affermano che avrebbero dovuto essere compensati per il tempo trascorso durante i protocolli di controllo voluti da Apple, il cui scopo era ed è quello di scoraggiare il furto di dispositivi all’interno degli Apple Store.
Secondo i documenti condivisi dal tribunale, la regola “Employee Package and Bag Searches” prevedeva che i manager degli store potessero frugare nelle borse dei dipendenti al termine della giornata lavorativa e, in alcuni casi, anche durante le pause pranzo. I querelanti affermano che i normali tempi di attesa durante questi controlli di sicurezza li hanno privati di salari che ammontano a più di 1.400$ all’anno.
I giudici avevano archiviato la prima causa nel 2014, ma hanno consentito di portare avanti una class action in California. La legge statale impone alle aziende di risarcire i dipendenti per il tempo speso in programmi antifurto, per questo ora Apple dovrà affrontare singole cause con i vari dipendenti.
Il giudice Alsup ha detto che intende organizzare una serie di “mini-processi” sui danni, durante i quali gli avvocati di Apple potranno difendersi contro le richieste dei singoli dipendenti. In particolare, alcuni querelanti della class action potrebbero non aver atteso abbastanza a lungo per raggiungere una soglia adeguata per il risarcimento.
Il rischio per Apple è di dover pagare un totale di 60 milioni di dollari in risarcimento danni a favore dei vari querelanti.