I giudici danno ragione ad Apple, nessun plagio per la serie “Servant”

La serie Servant del regista M. Night Shyamalan non ha copiato il film "The Truth About Emanuel" della regista Francesca Gregorini.

Lo scorso gennaio, la regista Francesca Gregorini ha accusato Apple e il regista M. Night Shyamalan di plagio per aver copiato la trama e altri aspetti chiave del suo film “The Truth About Emanuel” con la serie Apple TV+ “Servant”. I giudici hanno però respinto tutte le accuse.

causa apple servant

Il tribunale federale della California ha respinto la causa contro Apple e M. Night Shyamalan perché non ci sono i presupposti per poter parlare di plagio. Nella sentenza, il giudice John F. Walter ha dichiarato che “Servant” non è abbastanza simile a “The Truth About Emanuel” per giustificare un reclamo sul copyright:

In sintesi, le asserite somiglianze tra le opere impallidiscono rispetto alle differenze nella trama, nei temi, nel dialogo, nell’umore, nell’impostazione, nel ritmo, nei personaggi e nella sequenza degli eventi, e la Corte conclude che i lavori in questione non sono sostanzialmente simili per legge.

In pratica, a parte qualche piccolo punto in comune, le due opere sono sostanzialmente diverse dalla trama al racconto degli eventi.

La regista di The Truth About Emanuel, Francesca Gregorini, aveva affermato che la serie “Servant” si era appropriata della trama del suo film, usando anche lo stesso “linguaggio cinematografico” per un risultato del tutto simile per sentimenti e temi trattati. Servant presentava anche “personaggi, scene, scelte registiche e modalità di narrazione sorprendentemente simili  e altamente idiosincratici“.

Il film The Truth About Emanuel ha come protagonista una babysitter di 17 anni che si prende cura di un bambino che in realtà si rivela essere una bambola. Tale bambola è stata creata per sostituire un bambino morto da poco. L’incipit è simile a quello di Servant, ma le somiglianze di fermano qui.

Apple aveva anche pubblicato una spiegazione per ciascuna delle accuse presentate dalla Gregorini:

La querela da parte di Francesca Gregorini è un altro esempio di quella convinzione ossessiva, così comune tra autori e compositori, che tutte le somiglianze tra le loro opere e quelle degli altri che escono in seguito devono inevitabilmente essere considerate plagio. La querelante sta cercando di rivendicare la proprietà su idee impraticabili, tra cui una madre in lutto che crede che una bambola “terapeutica” sia il suo bambino defunto, o la presenza di genitori bianchi, sofisticati e privilegiati che assumono una tata per il loro bambino. Questi concetti sono tratti dalla vita reale e si trovano in innumerevoli film, programmi televisivi e libri.

Esistono numerose altre differenze tra le trame delle due opere. The Truth About Emanuel è raccontato dalla prospettiva di Emanuel, anzi, il film inizia proprio con la sua voce fuori campo. In Servant, la prospettiva è l’opposto, poiché la serie esplora chi (o cosa) è Leanne e da dove viene.

Inoltre, una bambola che prende vita non è certo un nuovo concetto, essendo stata esplorata in innumerevoli opere, dal classico romanzo per bambini del 1883 Pinocchio al remake dell’anno scorso di Child’s Play.

La Gregorini ha già dichiarato che farà appello:

La sentenza odierna è deludente, ma non sorprendente. L’equilibrio di potere nell’industria dell’intrattenimento ha sempre favorito uomini e istituzioni potenti. Il loro obiettivo finale è quello di mettere a tacere tutti coloro il cui lavoro rubano e riutilizzano senza credito.

‘The Truth About Emanuel’ è un lavoro d’amore molto personale. Mi ci sono voluti anni per scrivere, finanziare e dirigere quel film. Vedersi rubare l’opera non è solo dannoso, ma trascura tutto il duro lavoro necessario per portare Emanuel nei cinema. Purtoppo, questo è lo status quo nell’industria dell’intrattenimento: potenti, soprattutto uomini, lavorano per prendere ciò che vogliono dagli altri creatori e riutilizzarlo come proprio. Durante questo processo, ho sentito da innumerevoli altri cineasti il ​​cui lavoro è stato rubato senza permesso. E questa è la terza volta che M. Night Shylaman viene accusato di aver copiato illegalmente il lavoro degli altri. Dove c’è fumo, c’è fuoco.

Il mio caso è un tentativo di rendere responsabili quelle forze potenti e proteggere il lavoro di così tante voci di talento che non sono così ricche e potenti come M. Night Shyamalan. Speravo in un risultato diverso. Non permetterò che questo mi metta in silenzio. Intendo fare appello a questa sentenza e continuare a sostenere che Servant e The Truth About Emanuel condividono somiglianze che sono state indubbiamente e consapevolmente plagiate. 

La battaglia non finisce qui…

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