Apple si sta preparando a lanciare i nuovi iPhone 2019 e, secondo quanto suggerito dagli analisti, il volume di ordini non sarà di molto superiore rispetto a quanto richiesto dalla società per il 2018.
Il prossimo 10 settembre Apple svelerà al mondo la lineup di iPhone per il 2019 e gli analisti di Cowen e Rosenblatt Securities hanno scommesso su quante unità Apple potrebbe ordinare. Sulla base delle note degli investitori viste da AppleInsider, Apple non è stata così ambiziosa per quest’anno.
Secondo la fonte di Cowen, Apple dovrebbe ordinare circa 65 milioni di unità per il quarto trimestre del 2019, un valore che viene considerato come “il livello di approvvigionamento più basso di Apple negli ultimi quattro anni“. La previsione di vendita di Cowen per il quarto trimestre è però leggermente inferiore, fermandosi a “soli” 63 milioni di unità.
Riteniamo che il piano di produzione sia inferiore anno su anno, ma che possa essere un valido modo per controllare meglio gli inventari in eccesso che vanno verso il 2020, soprattutto se si considerano gli elevati livelli di inventario in eccesso che si sono andati a creare durante la stagione post-natalizia negli ultimi due anni.
Rosenblatt ritiene che Apple debba accelerare la produzione di “iPhone XI R” per il mese di agosto, dandogli più possibilità di aumentare i livelli di vendita del prodotto. Tuttavia, gli analisti ritengono che la produzione di “iPhone XI e iPhone XI Max” rimarrà pressochè invariata. Inoltre Rosenblatt ricorda inoltre le tariffe statunitensi in arrivo sulle importazioni cinesi come parte della guerra commerciale tra i due paesi, con l’iPhone che sarà soggetto a una commissione del 15% a partire dal mese di dicembre. Si prevede che l’impatto della tariffa sarà suddiviso tra Apple e i partner della catena di approvvigionamento, mentre il “rapido deprezzamento” della valuta cinese contribuirà a ridurre leggermente i costi di produzione.
Cowen concorda sul fatto che potrebbero esserci alcuni problemi con le tariffe, con un “rischio a medio termine” che incomberà sugli iPhone, nonché la possibilità di una “distruzione della domanda di prodotti Apple in Cina“.
