Nuova class action contro Apple per gli iPhone “rallentati”

Apple rischia di dover affrontare una nuova class action negli Stati Uniti, a seguito della denuncia di 18 querelanti che accusano l’azienda di aver intenzionalmente limitato le prestazioni degli iPhone più vecchi con batterie scariche.

I querelanti hanno scelto lo studio Levi & Korsinksky LLP per presentare la denuncia con accuse specifiche ad Apple che, stando ai documenti, avrebbe violato la legge federale sulle frodi e gli abusi informatici, nonché le leggi antitrust in vigore nello stato della California. Nella denuncia si chiede l’avvio di un processo con giuria e un risarcimento danni che include anche le spese legali:

Dopo anni di frustrazione dei clienti, il 20 dicembre 2017 Apple ha ammesso una delle più grandi frodi nella storia ai consumatori, colpendo centinaia di milioni di dispositivi mobili in tutto il mondo

Il problema del “rallentamento” degli iPhone é emerso alla fine del 2017 quando un utente su Reddit ha scoperto la limitazione della CPU sui dispositivi con batteria consumata.

Apple ha sempre spiegato che l’obiettivo era quello di fornire la migliore esperienza per i clienti, che include le alte performance e il prolungamento del ciclo vitale dei propri dispositivi. Dato che le batterie agli ioni di litio diventano con il tempo sempre meno capaci di fornire al dispositivo i picchi di corrente richiesti e che questo può causare una spegnimento anomalo del dispositivo, per prevenire danni ai componenti iOS ottimizza i picchi di corrente. Successivamente, Apple ha attivato un programma di sostituzione della batteria a prezzi scontati e ha integrato maggiori strumenti di controllo e di decisione da parte degli utenti in iOS.

Ora starà ai giudici decidere se dare seguito o meno a questa class action.

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